A poche ore dall’arresto di Alexei Navalny, tornato in patria nella sera del 17 gennaio dopo l’avvelenamento di 5 mesi fa, l’oppositore di Vladimir Putin è stato portato al secondo dipartimento del ministero dell’Interno nella città di Khimki, vicino Mosca. La prima udienza si è tenuta in una stazione di polizia alle porte della capitale, dando un preavviso di solo qualche minuto ai legali dell’oppositore russo e lasciando fuori molti giornalisti. Navalny rimarrà agli arresti almeno fino al 15 febbraio. Perché il rischio è che debba scontare tre anni e mezzo di carcere. Lui ha invitato i suoi sostenitori a non aver paura e scendere in piazza. La data dei cortei, diffusa dal collaboratore di Navalny Leonid Volkov, è il 23 gennaio.