Home GoalSet&Match MotoGP: Zarco vince, Martin perseverante con lo stesso errore.

MotoGP: Zarco vince, Martin perseverante con lo stesso errore.

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Johann Zarco

Ormai i copioni delle gare di Moto Gp sembrano avere simili finali, ma trame sempre più avvincenti. La rimonta di Martin su Bagnaia, nel giro di due settimane, è stata completata, annullata e cancellata: lo spagnolo ama il rischio, ma scommettere sull’insicurezza non sempre paga e il jackpot tanto cercato da Jorge neanche questa volta ha fatto risuonare la slot del casinò del motomondiale. Che la gomma morbida al posteriore fosse una scelta ben più che azzardata lo si capiva solo guardando le strategie degli avversari, nessuno aveva adottato quella combinazione tranne lo spagnolo in lotta per il titolo mondiale. Invece fino agli ultimi quattro giri Martin appariva pronto per sbancare Philip Island. Sarebbe stato un gran colpo, avrebbe dimostrato di saper coniugare talento e gestione delle gomme, un mix devastante che potrebbe uccidere la corsa mondiale, non è stato così. La scommessa di Martin è stata persa all’ultimo giro, alle ultime curve, con complicità del compagno di squadra Johann Zarco che ottiene la sua prima vittoria in Moto GP celebrata con l’esultanza in backfllip, come i tempi d’oro calcistici di Miroslav Klose.

Francesco Bagnaia

Martin, è lo stesso errore

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Anche gli antichi romani concordavano nel criticare la replica dell’errore, ma come detto, quello di Martin era solo un secondo tentativo di scommettere sulla gomma morbida. Anche a Mandalika Jorge aveva scelto la soft in controtendenza rispetto tutte le altre Ducati, in Indonesia gli causò una caduta dolorosa, in Australia è andata meglio, ma non è comunque stato sufficiente per vincere, anzi neanche per il podio. Lo spagnolo potrebbe controbattere con le parole dei Coldplay, “Se non provi mai, non potrai mai sapere quanto vali”, giustissimo quindi correre il rischio, ma giocando con il fuoco ha finito per scottarsi, di nuovo. Se non altro il suo team ha già pronta la formula per cercare la vittoria nella sprint: in caso di gara asciutta la scelta della gomma morbida sarà con ogni probabilità vincente, unico problema che adesso hanno scoperto tutti questo trucco e non sarebbe più una sorpresa la tecnica gomma morbida per i pochi giri della seconda gara. Intanto a ringraziare la giocata finita male di Martin è Bagnaia, che per un momento si era trovato con soli quattro punti di vantaggio ed è invece salito sul podio con un margine di 27 punti.

Jorge Martin, caduta in Indonesia

Le prime volte di Zarco e Di Giannantonio

L’errore fa comunque parte del gioco e oggi la scelta di Jorge è stata complice della gara più bella della stagione. Tanti protagonisti e un podio che per un ipotetico tifoso imparziale potrebbe essere perfetto. Il colpo di Pecco che, chirurgico, trova quello spazio minimo per conquistare la seconda posizione, viene subito replicato da Di Giannantonio per la prima volta sul podio in MotoGP. Il romano classe 98 conquista il suo miglior risultato nella classe regina, a conferma di un’ottima condizione. Pensare ad un futuro con Diggia protaogonista ora è inevitabile, ma il siparietto visto nel retropodio ci ricorda che il 2024 di Fabio è ancora incerto: “Adesso che mi diverto, m’hanno tolto il giocattolo”, in perfetto romano ha evidenziato che l’arrivo in Ducati di Marc Marquez ha lasciato in standby il suo posto sulla griglia di partenza del prossimo anno, ma per ora si gode un bellissimo terzo posto.

Fabio Di Giannantonio

Dicevamo di un’esultanza in stile Miroslav Klose -ma si possono ricordare anche Hernanes e Obafemi Martins- quella di Johann Zarco. Non è una novità vederlo festeggiare in questo modo, lo faceva anche in Moto 2 dove ha vinto due titoli mondiali nel 2015 e 2016. Forse stupisce che la prima vittoria in MotoGP sia giunta dopo sette anni di battaglie, delusioni, errori e certamente anche podi. Ha anche rischiato di non poter vincere questa gara: a frapporsi fra lui e il primo posto. per un momento, c’era Jorge Martin, compagno di squadra in lotta per il titolo mondiale. Come l’avrebbe presa il box se nel bilancio di fine anno allo spagnolo fossero mancati dei punti preziosi per il titolo proprio a causa di Johann? Per sua fortuna non c’è stato bisogno di rispondere alla domanda, Jorge era troppo lento con le gomme soft; l’attacco del francese ha si favorito il sorpasso di Bagnaia, ma il numero 89 è crollato chiudendo in quinta pozione. Ancora una volta i calcoli di Martinator sono saltati.

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