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Nadal il più grande di sempre.

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Rafael Nadal affrontava Berrettini in semifinale. Il nostro azzurro inizia male la partita, rimane spesso inchiodato al terreno con un gioco statico, cede primo e secondo set senza mai riuscire a mettere il risultato veramente in discussione. Non funziona neanche il dritto, il suo tennis è inefficace, però non sono soltanto demeriti per Berrettini perché quando riesce ad esprimersi trovando continuità e prolungando lo scambio trova un Nadal impeccabile in difesa. La partita cambia nel terzo set quando Matteo migliora nettamente, regalando bellissimi punti, ad esempio un dritto con traiettoria a rientrare dall’esterno del paletto e con il quale vince il game a 0, il suo tennis cresce e lo porta a riaprire la partita vincendo il set. Nadal perde lucidità in quel momento e comincia a soffrire anche nei suoi turni di battuta ma per avere una speranza con Rafa non si poteva permettere quei due set a vuoto. Per vincere un set contro lo spagnolo bisogna essere perfetti e non commettere nessun errore, cosa che a Matteo è riuscita nel terzo set ma non nel quarto. Due errori di dritto concedono a Nadal le palle break decisive, la prima viene annullata ma la seconda è determinante per chiudere la partita. La statistica chiave dell’incontro sono gli errori non forzati, 20 in più quelli di Berrettini concentrati nei primi due set.

Così Rafa raggiunge la finale, ad attenderlo c’è Daniil Medvedev più giovane di lui di 10 anni.

La strategia di Medvedev è quella di attaccare l’avversario sul rovescio per poi imprimere maggior velocità al colpo sul dritto. Questo gioco è molto efficace al punto che gli permette di scappar via con due break a zero. Nel secondo set la percentuale di prime di entrambi i giocatori scende vertiginosamente, Nadal arriva solo al 42%. Dopo uno scambio da 40 colpi arriva il break per Rafa, ma subito dopo segue una serie di servizi persi da entrambi i giocatori, Nadal inizia a usare la palla corta ma commette degli errori che, dopo aver sprecato un set point, lo costringono al tie break vinto da Medvedev. Dopo due ore di gioco i giocatori manifestano i primi segni di stanchezza, non potevano ancora immaginare di essere solo a metà della partita. Il momento di svolta è rappresentato dal game in cui Medvedev va in vantaggio 0-40 con tre palle break e non riesce a sfruttarne neanche una, da quel momento il russo va in confusione e inizia a sbagliare, anche innervosendosi e litigando con il pubblico che come sempre gli tifa contro.

Nadal vince il set, e a questo punto Medvedev non ha più la solida base del doppio vantaggio che gli diede sicurezza nella finale di USOpen quando anche in quell’occasione si trovò alle prese con un problema di crampi ma riuscì a chiudere la partita. La mancanza di sicurezza lo porta, invece, a perdere anche il quarto set, Nadal trova nel rovescio lungo linea la chiave per sbloccare la partita. Nel quinto il russo torna a giocare per un breve periodo ai livelli del primo set, ritrovando un vincente, riuscendo però solo a rimandare di qualche minuto la vittoria di Nadal.

In 5 ore e 24 minuti arriva il ventunesimo titolo dello slam, mai nessuno come lui, superato Federer nella corsa per diventare il più grande di sempre. Mette a segno un capolavoro tattico, con scelte geniali per tutto il corso del match, Nadal ha saputo vincere una partita che sullo 0-40 del terzo set qualunque altro giocatore avrebbe perso. La vittoria dello slam australiano ha un peso ancora maggiore se si considera l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per mesi, alla viglia in molti nutrivano dei dubbi sulla condizione del maiorchino invece in questa finale è cresciuto progressivamente dopo ogni set, e ha vinto il titolo affrontando una partita alla volta, andando in difficoltà con molti giocatori, vedi Kachanov, Shapovalov, Berrettini e appunto Medvedev. Ancora una volta ha lasciato tutti senza parole. Complimenti Rafa, ora il più grande di tutti i tempi sei tu!

1 COMMENT

  1. Avendo visto solo l’incontro della finale Nadal vs Medvedev per cinque ore al cardiopalma, ci ritrovo tutte le emozioni. Bravo

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