Un campionato senza legge del più forte, come non ne vedevamo da alcuni anni. Nelle ultime stagioni ci eravamo abituati a conoscere fin da marzo, se non prima i campioni d’Italia, abbiamo dimenticato cosa voleva dire un arrivo del campionato in volata, in termini ciclistici ci eravamo abituati a parlare di squadre che vincevano in stile Pogacar, partendo da lontano con un assolo solitario, più che alla maniera di Jonathan Milan, dando il colpo di reni nei metri finali. E così la giornata cha avrebbe dovuto chiarificare e indirizzare il campionato non fa altro che confermare lo stallo di incertezza lasciando tutto aperto per Inter, Napoli e Atalanta. Al Maradona i nerazzurri vanno in vantaggio, resistono all’assedio e quando erano ormai già sul carro dei vicitori scendono ad una fermata dalla gloria, colpiti e semi-affondati da un Carneade danese che salva i partenopei entrando dalla panchina, quando ormai si stavano già affilando i coltelli del processo del lunedì per una squadra che non vince da cinque partite consecutive. Equilibrio al quale contribuisce pareggio dell’Atalanta più lunatica che mai in questo periodo, in grado di dilagare con 5 gol in trasferta ad Empoli, e fermarsi subito dopo al Gewiss in una sfida a reti bianche contro il Venezia. Alti e bassi che la eliminano dalla Champioins ma la tengono in piena corsa per sognare lo Scudetto. Il primo posto comunque resta nelle mani dell’Inter, i ragazzi di Inzaghi si mantengono in vantaggio di un solo punto sugli Ex Conte e Lukaku e di tre sulla Dea incoerente ed efficace allo stesso tempo.
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Napoli Inter, la cronaca
Rischiavano di essere delle idi di marzo anticipate, una trappola al sovrano del campionato giunto a Napoli per chiudere i conti e invece ritrovatosi con con pensieri ed incertezze. Dovrà affrontare due derby in Coppa Italia e lo scontro con il Feyenoord, minimo 360 minuti in più rispetto ai ragazzi di Conte che possono guardare con positività al futuro prossimo del campionato. I padroni di casa dovevano ovviare all’assenza di Anguissa che insieme a Lobotka e McTominay era l’asso della manica in grado di muovere e accendere la manovra del Napoli. Le partite senza vittorie diventano 5, come 5 sono gli incontri in cui Lukaku non ha segnato, ci ha provato in più occasioni anche al Maradona: prima con un tiro al volo da incanto e poi viene arginato dal salvataggio di Bastoni che vale un gol, la sua ex nerazzurra non rientra ancora tra le sue vittime. In questa stagione Big Rom ha comunque eguagliato la sua seconda milgior performance per numero di assist, è già arrivato a sette. Ma il problema degli attaccanti oggi sembra un epidemia diffusa, Thuram continua a vivere un anonimo 2025, ha segnato solamente all’Empoli in Campionato e si sa, non è la migliore Inter senza il milgior Thuram. Non va meglio la serata per Raspadori e Lautaro. E’ una partita dagli animi caldissimi, lo vediamo fin da subito quando Calhanoglu viene colpito duramente in uno scontro con McTominay che lo lascerà a mezzo servizio per tutto l’incontro, d’altronde aveva sofferto recentemente, ma le buone prestazioni con Genoa e Lazio avevano convinto Inzaghi a puntare su di lui e non su Asllani, il turco gli dava comunque maggiori garanzie. All’andata sbagliò un rigore, oggi non ha inciso, il paragone con la scorsa stagione in cui dettava il gioco a suo piacimento si fa a tratti impietoso, nel secondo tempo verrà sostituito da Zielinski. Dicevamo di una partita ruvida, caraterizzata da contrasti aspri e dissapori tattici tra i giocatori in campo, ma l’arbitro Doveri non sembra accorgersene e non estrae neanche un giallo (eccezion fatta per quelli ad Inzaghi e Nikita Contini, portiere di riserva del Napoli). Conte nonostante il modulo a specchio per ovviare all’assenza di Anguissa (che l’anno dello scudetto segnò proprio contro l’Inter) ha riservato compiti offensivi a McTominay che è appunto il primo a farsi vedere, al 18′, quando però è stato chiuso da Bisseck e poi ha trovato i guanti di Martinez. E’ lo stesso McTominay a causare però la punizione della svolta; l’Inter è la squadra che ha ricavato di più dalle palle inattive e proprio in quel momento Dimarco ha preso in mano il pennello dipingendo un arcobaleno terminato all’angolino, imparabile per Meret. E’ il primo gol segnato di mancino qui da quando l’impianto di Fuorigrotta ha preso il nome di Maradona. I ragazzi di Conte sono ancora in partita, Raspadori si è divorato delle occasioni nitide prima del salvataggio che vale il punto di Bastoni su Lukaku anche se lo stesso si potrebbe dire di Buongiorno in una perfetta diagonale difensiva che ha negato a Dimarco la gioia della doppietta.
Inzaghi era senza esterni, Dumfries e Dimarco erano delle scelte obbligate anche in vista degli impegni con il Feyenoord e quindi quello che fino a quel momento era il match winner è sostituito con Pavard. Una mossa che crea scompiglio, gli ospiti lasciano totalmente scoperta la corsia di sinistra, si posizionano con un 4-4-2, ma Dumfries e il neo entrato francese coprivano le stesse zolle, mentre dalla parte opposta Politano chiedeva insistemente palla trovandosi sempre completamente solo. E’ corso ai ripari Mkhitaryan improvvisamente incaricato di compiti difensivi che non si aspettava di dover ricoprire, ma lui è un professionista non si è lasciato sopraffare dalla novità. Il Napoli da questi minuti di confusione e anarchia tattica ha ricavato solamente un tiro di da fuori area di Lobotka. Un brivido simile lo ha creato poi McTominay, il Napoli si trovava chiuso e bloccato in ongi tentativo di sfondare il valico difensivo dell’Inter, entrare in area sembrava ormai una strada improponibile e allora lo scozzese ha cercato la via della sorpresa, con un missile improvviso sorprendente per tutti ma non per Martinez, egregio sostituto di Sommer. Conte aveva scelto di rinunciare a Billing, optando per la stessa formazione di Como con Gilmour affiancato al connazionale e a Lobotka. Per la partita più importante della stagione si era garantito una maggior qualità tecnica, ma viste le tante occasioni giunte sui palloni alti e sui calci piazzati mai sfruttate come ha saputo fare Dimarco nel primo tempo, ecco chiamati in causa i 193 centimetri di Billing. Supportato dai dribbling di Okafor, altro buon cambio, ha trovato il pallone in area, non di testa, ma di piede. Senza Bastoni in campo che aveva lasciato il posto a De Vrij l’Inter ha perso sicurezza e anche due punti, è la prima disattenzione difensiva dei ragazzi di Inzaghi. La seconda ha rischiato di causare il 2-1 di Ngonge che è stato neutralizzato da Martinez. E così Inter e Napoli continuano a viaggiare insieme, quasi appaiate come se fossero una cosa sola, ma non la stessa, per parafrasare gli U2.
Napoli Inter, le pagelle
NAPOLI (3-5-2): Meret 5.5; Di Lorenzo 5.5, Rrahamani 5.5, Buongiorno 7.5; Politano 5.5/ Ngonge 5.5, Gilmour 6.5/ Billing 7, Lobotka 6.5, McTominay 6.5, Spinazzola 5.5/ Olivera SV; Lukaku 5.5, Raspadori 5/Okafor 6.5. All. Conte 6.5
INTER (3-5-2) Martinez 6.5; Bastoni 8/ De Vrij 6, Acerbi 6.5, Bisseck 5.5; Dimarco 7/ Pavard 6, Mkhitaryan 6/Frattesi SV, Calhanoglu 5.5/ Zielinski 5.5, Barella 6.5, Dumfries 5; Lautaro 5.5, Thuram 5.5/Correa 6. All, Inzaghi 5.5.