IQ. 12/10/2013 – Si chiama Alba Dorata, ed esiste dai primi anni ottanta per mano del suo fondatore Nikólaos Michaloliákos ed attualmente, stando ai sondaggi, sarebbe il terzo partito più votato dai cittadini. Accade in Grecia, ultimo paese a sud-est dell’unione europea e sconvolto ormai da diversi anni da una profonda recessione.
Dal 2012, è presente nel parlamento greco con 21 parlamentari.
Fin quì tutto bene, se non fosse che Alba Dorata è un partito greco di estrema destra di orientamento nazionalista , metaxista (dal nome di Metaxas, primo ministro greco che modellò il proprio governo sulla base del regime fascista italiano di Mussolini) e autonomista (rispetto all’Europa) descritta dagli analisti come una formazione neofascista e neonazista.
Afferma la superiorità culturale della nazione greca, sostenendo che gli immigrati irregolari e i rom dovrebbero essere mandati al confino; si oppone al marxismo , alla globalizzazione e al multiculturalismo .
Rimasta per lungo tempo ai margini della politica “di palazzo” ha partecipato tuttavia alle elezioni comunali e nazionali degli ultimi dieci anni, ottenendo inizialmente un consenso minimo fino a crescere prima a livello locale (Atene) e poi a livello nazionale, cavalcando l’onda xenofoba di parte della popolazione greca nei confronti degli immigrati presenti in Grecia.
Durante la conferenza stampa indetta per commentare il risultato elettorale, i militanti di Alba Dorata hanno ordinato ai giornalisti di alzarsi all’ingresso in sala di Nikólaos Michaloliákos in segno di rispetto. Chi si fosse rifiutato sarebbe dovuto uscire. L’episodio è stato criticato duramente dalla stampa internazionale, preoccupata per la situazione dell’informazione in Grecia.
I mezzi d’informazione e gli avversari politici, nonché numerose associazioni internazionali, accusano il partito di xenofobia e di razzismo e gli attribuiscono la responsabilità di episodi culminati in aggressioni a immigrati non ultimo quello dell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas avvenuto il 17 Settembre ad opera dei gruppi di assalto di Alba Dorata.
Preoccupazioni in relazione all’attività del partito, sono state espresse dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (che ha sottolineato i pochi sforzi compiuti dal governo greco per «contenere l’ondata xenofoba») e dall’Human Rights Watch «per l’inefficacia contro la violenza xenofoba e l’impunità che è stata di fatto garantita agli autori di episodi di intolleranza e violenza».
Pochi giorni fa, Il 28 settembre 2013 alcuni membri del partito, sono stati arrestati con l’accusa di aver costituito una /associazione criminale/, reato per cui non è necessaria l’autorizzazione del Parlamento per eseguire arresti sui deputati.
Secondo attendibili fonti, per le autorità greche erano fondate le prove di un possibile colpo di Stato ad opera di Alba Dorata, accusata di aver costituito gruppi armati paramilitari. Dopo gli arresti Alba Dorata ha annunciato manifestazioni di protesta in favore del suo leader mentre i 18 deputati hanno annunciato le loro dimissioni di massa per costringere lo scioglimento forzato del Parlamento per recarsi a nuove elezioni, possibilità esclusa dal premier Antonis Samaras che ha inoltre decretato la sospensione dei finanziamenti pubblici al partito.
Alba dorata o preoccupante e ben poco aureo tramonto delle speranze di ripresa da parte di cittadini ellenici?
(*) Sociologo, membro della Redazione di Informazione Quotidiana