Il nome di Giuseppe Conte non risulta negli archivi della New York University: così una portavoce dell’ateneo al New York Times, che pubblica nell’edizione online un articolo sul candidato premier di M5s e Lega. “Una persona con questo nome non risulta in alcuno dei nostri archivi, nè come studente, nè come membro di facoltà”, ha detto la portavoce non escludendo che Conte abbia frequentato programmi di uno o due giorni, che non vengono registrati negli archivi. Nel curriculum pubblicato sul sito dell’Associazione dei civilisti italiani, Conte scrive tra l’altro di aver ‘perfezionato’ i suoi studi frequentando la New York University tra il 2008 e il 2009.
Il corrispondente del Nyt da Roma, Jason Horowitz, che firma l’articolo, definisce la scelta del premier “un passo significativo verso la formazione di un governo anti-establishment nella quarta più grande economia dell’Unione europea”. Horowitz sottolinea che Conte ha un lungo curriculum, ma “nessuna base politica o esperienza di governo” e quindi la sua “qualifica principale potrebbe essere la sua volontà di eseguire un’agenda di governo concordata dai leader populisti dei partiti”. L’agenda – che prevede l’abolizione delle sanzioni contro la Russia, la revisione delle regole di bilancio Ue e una stretta sull’immigrazione – “ha già fatto innervosire i mercati europei ed ha sollevato preoccupazioni secondo cui l’erosione dell’Unione europea potrebbe arrivare dall’interno del suo nucleo europeo occidentale”, ricorda l’autore. E la “nomina di Conte non ha esattamente alleviato questi timori”.