Nuova tegola sulla testa di Donald Trump, nell’anno delle elezioni presidenziali in cui il tycoon cerca la riconferma alla Casa Bianca. La Corte suprema degli Stati Uniti ha stabilito che la procura distrettuale di Manhattan, New York, possa avere accesso alle dichiarazioni fiscali del presidente, nell’ambito di un’indagine penale che include pagamenti per il silenzio di donne che sostennero di aver avuto relazioni con il magnate. Sette i giudici favorevoli, due i contrari. Un presidente in carica non ha immunità e quindi non può sottrarsi a indagini penali, ha stabilito la Corte suprema affrontando uno dei due casi pendenti per ottenere le dichiarazioni fiscali di Donald Trump.