Venivano applicati interessi fino al 160%
Militari del Gruppo di Taranto, su disposizione del G.I.P. presso il locale Tribunale, hanno eseguito, alle prime luci dell’alba di giovedi, cinque ordinanze di custodia cautelare, delle quali una in carcere e quattro ai domiciliari, per i reati di “usura” ed “esercizio abusivo di attività finanziaria”.
Nel particolare, le indagini sono scaturite a seguito di denunce rese nell’anno 2011 nei confronti del 62enne C.E. e del 46enne P.G., entrambi tarantini, per il reato di usura.
L’attività di servizio, svolta anche con l’ausilio mezzi tecnici (videoriprese ed intercettazioni telefoniche), ha consentito di appurare un’abituale illegale attività di erogazione di prestiti a terze persone, posta in essere dai predetti
C.E. e P.G..C.E. si avvaleva anche dell’operato del 70enne D.B.V. e del 45enne T.D., anch’essi tarantini, entrambi utilizzati per procacciare la “clientela” (quantificata dagli inquirenti in oltre 30 persone, tra i quali alcuni imprenditori) e per contattare le persone usurate al fine di consegnare loro le somme, nonché per poi riscuotere il denaro prestato gravato dai tassi di interesse, praticati in una misura oscillante tra il 90 ed il 160% annua.
E’ stato accertato altresì che il 53enne tarantino C.E., prestava cospicue somme di denaro al predetto 62enne C.E. affinchè quest’ultimo le utilizzasse per fini usurari, con conseguenti profitti per entrambi.
Nel corso delle indagini si è proceduto al sequestro di numerosissimi titoli di credito, per un valore complessivo di circa 40 mila euro, nonché una pistola con matricola abrasa che due degli indagati avevano provveduto ad occultare all’interno di un appartamento di un’anziana signora, anch’essa vittima dei finanziamenti illeciti.
L’ipotesi di reato di esercizio abusivo di attività finanziaria è stata applicata per tutti quei casi in cui sono stati accertati prestiti di denaro, per i quali non sono stati raccolti elementi sufficienti a stabilirne il tasso di interesse.
L’Autorità Giudiziaria ha altresì disposto il sequestro preventivo (ex art. 321 C.P.P.) di beni immobili, autovetture e polizze assicurative, facenti capo ai predetti 62enne C.E. e 53enne C.E., per un valore complessivo di circa 150 mila euro.