Cgil e Uil dopo aver incontrato Daniele Franco e poi il Presidente del Consiglio Mario Draghi la scorsa settimana ufficializzano il loro giudizio negativo sulla manovra e proclamano per il 16 dicembre uno sciopero generale di otto ore accompagnato da una manifestazione nazionale che si terrà a Roma. Luigi Sbarra invece, segretario nazionale della Cisl, ha detto di non vedere motivi per la mobilitazione. L’iniziativa unitaria Cgil e Uil ripete quella contro il Job Act di Matteo Renzi di sette anni fa. I segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Bruno Bombardieri ritengono che gli 8 miliardi di taglio delle tasse non sia distribuito equamente. Palazzo Chigi intanto prova a trattare per evitare lo sciopero e fa osservare che la legge di bilancio “è espansiva e sostiene con i fatti lavoratori, pensionati e famiglia”. Se il governo considera la manovra in grado di portare l’ Italia fuori da un’ emergenza drammatica fronteggiando disagio e potenziale impoverimento , Cgil e Uil ritengono “ insoddisfacenti” le scelte del governo in particolare in tema di fisco, politiche industriali, scuola e pensioni. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha fatto sapere dai microfoni di Radio 1 che : “ la manovra può avere luci ed ombre ma sicuramente rafforza le garanzie per i lavoratori, aumenta le risorse sul fronte del sociale, e anche con la scelta di investire gran parte del tesoretto fiscale Irpef. Sicuramente non è una riforma che penalizza lavoratori e pensionati. Ritengo legittima la scelta del sindaco, rispettabile, ma non la definirei affatto scontata o dovuta”. Non mancano le reazioni dei partiti. Il Senato è pronto a presentare nuovi emendamenti. Forza Italia chiede l’abolizione dell’ Irap per le persone fisiche e le società di persone che costerebbe circa tre miliardi di euro oltre ad un’ aliquota Irpef del 15% per i redditi tra i 12000 e i 15000 euro. Il Movimento 5 Stelle rilancia una “ easy tax” con scivolo in uscita di autonomi e partite Iva dalla flat tax, oltre che rimborsi automatici su conto corrente delle detrazioni di alcune spese come quelle sanitarie. Non mancano inoltre i primi scontri. Se la Lega ad esempio propone l’estensione della flat tax agli autonomi, la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra ritiene non concepibile portare l’estensione della soglia di fatturato a 100.000 euro perché “ aumenterebbe ancora in modo molto significativo la distanza di tassazione a parità di reddito” e annuncia: “ Ci sarà un confronto molto aspro nella maggioranza”. Stefano Fassina di LeU propone “ uno scostamento di bilancio ad hoc da fare al più presto” per affrontare il caro-bollette. SI discute inoltre dell’ Iva sulle associazioni che non esercitano attività commerciali. Sembra che il governo sia pronto a “ correggere” il problema attraverso uno specifico decreto fiscale.