“C’è grande attesa soprattutto all’interno della comunità italiana. Si tratta di una visita che risponde a un’apertura che Singapore ha in generale nei confronti della Santa Sede” data anche la sua società “multietnica, multiculturale e multireligiosa”. Lo afferma in un’intervista all’Adnkronos l’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, in vista della missione di Papa Francesco nell’ex colonia britannica, ultima tappa di una lunga missione che dal 2 al 13 settembre porterà il Pontefice anche in Indonesia, Papua Nuova Guinea e Timor-Leste. Missione che era già stata programmata nel 2020 ma che la pandemia di Covid-19 costrinse a rinviare.
Questa visita, spiega l’ambasciatore riferendosi a Singapore, si inserisce in un contesto di multiculturalità e multireligiosità, che sono poi punti centrali della politica estera del Paese asiatico. “C’è grande fermento”, scandisce Brandi, precisando che a Singapore vivono attualmente 5mila italiani che sono iscritti all’Aire. “Una bellissima comunità”, la definisce l’ambasciatore, con all’interno realtà associative, una delle quali di matrice cattolica che “porta avanti alcune istanze e attività caritatevoli e di aiuto alla società”.
Brandi evidenzia quindi il lavoro svolto dalle associazioni di ispirazione cattolica nel Paese, soprattutto nei confronti dei “migranti cattolici arrivati a Singapore dai Paesi limitrofi e per i quali queste associazioni si prodigano a favore dell’integrazione e di un miglioramento delle loro condizioni perché, pur in un contesto privilegiato come Singapore, sono tra le realtà meno fortunate”. L’ambasciatore conclude rimarcando come uno dei momenti principali della visita del pontefice sarà la messa allo stadio, per la quale c’è già una mobilitazione di tutte le comunità cattoliche del Paese “incluse quelle singole nazionali”.
Fonte: adnkronos.com