Home PARIGI 2024 Parigi 2024, che storia il Guatemala: Oro di Adriana Ruano Oliva

Parigi 2024, che storia il Guatemala: Oro di Adriana Ruano Oliva

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Ruano Oliva

“Ecco che arriva il mio eroe” potrebbe cantare, riprendendo i For Fighters, l’intero popolo del Guatemala che oggi ha vissuto una giornata storica per il loro sport. Adriana Ruano Oliva ha vinto la medaglia d’oro, la prima nella storia del suo paese, nella finale della fossa olimpica, proprio quella che nel 2012 regalò all’Italia il memorabile titolo con annesso record mondiale di Jessica Rossi. Dodici anni dopo, un’altra azzurra è coprotagonista di questo momento di gloria, Silvana Stanco che si è fermata in seconda posizione, un argento che lascia con il sorriso in bocca ogni appassionato di sport.

Ruano Oliva

Lo spettacolo delle Olimpiadi

“Per ogni individuo lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore” affermava l’ideatore dei Giochi Olimpici moderni Pierre De Coubertin. Nel giorno in cui vengono riscritti i limite del nuoto in corsia con il record del mondo di Pan Zhanle nei 100 stile libero, questa affermazione del Barone viene richiamata anche dalla fossa olimpica di Chateauroux dove Adriana Ruano Oliva ha vinto la medaglia d’oro per il Guatemala. Il suo trionfo ci fa riflettere, ci ricorda i motivi del successo dell’evento olimpico e alimenta quella passione per lo sport insita in ognuno di noi e che, per qualche misterioso motivo, ci porta sempre a tifare per gli sfavoriti. Certo, oggi noi italiani non ci saremmo dispiaciuti se quella medaglia al collo di Silvana Stanco fosse stata d’oro, ma il primo successo a Cinque Cerchi di un’atleta del Guatemala ci lascia con un sorriso stampato in faccia e la soddisfazione di aver assistito ad una gara a suo modo storica. E’ una specialità non nuova a questo tipo di sorprese, una disciplina internazionale e pienamente in linea con il principio dell’universalismo, uno dei pilastri sui quali il Barone ha ridato vita ai Giochi. Nel medagliere storico, in questa disciplina figurano le bandiere di Lituania, Slovacchia (un oro e due argenti con Stefcekova), Kuwait e persino San Marino con Alessandra Perilli a Tokyo 2020. Adesso la fossa Olimpica racconta una delle più belle storie anche dell’Olimpiade parigina, quella del Guatemala di Adriana Ruano Oliva.

Chi è Adriana Ruano Oliva

Aveva vinto solamente una medaglia prima di oggi il Guatemala alle olimpiadi, a Londra 2012 con Erick Barrondo d’argento nella 20 km di marcia. A Parigi ne sono arrivate addirittura due, entrambe dalla fossa olimpica maschile con Jean Pierre Brol Cardenas, e oggi con Ruano Oliva. La ragazza sudamericana ha portato sul gradino più alto del podio una delle più belle storie di Parigi 2024 realizzando quel sogno rincorso fin da quando giovanissima, ad otto anni venne convocata dalla nazionale guatemalteca… di uno sport totalmente diverso, la ginnastica artistica nella quale era considerata un’astro nascente. Lanciata dalla partecipazione ai giochi Panamericani in direzione Londra 2012 il suo sogno a cinque cerchi si infrange a 16 anni per un infortunio che le comporta la rottura di tre vertebre, la sua carriera nell’artistica si conclude lì. La Ruano Oliva tuttavia non mette da parte le ambizioni olimpiche e, su consiglio del padre, decide di cambiare sport, ricominciando da zero a 19 anni. Nel 2021 è finalmente ai Giochi, quelli di Tokyo che per lei saranno segnati dalla triste notizia della scomparsa del padre avvenuta 4 settimane prima il suo debutto olimpico. In Giappone chiuderà all’ultimo posto, alle spalle anche dell’altra guatemalteca Waleska Soto, tre anni dopo è irraggiungibile per tutte. E’ lei a salire sul gradino più alto del podio portando con se la foto del padre scomparso e facendo risuonare l’inno della sua nazione “Guatemala Feliz”.

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