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Parigi 2024 Azzurra, Italvolley e Alice: che meraviglie!

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Alice D'Amato, Manila Esposito, Parigi 2024

“Abbiamo trovato il paese delle meraviglie e facciamo finta che possa durare per sempre” parafrasando l’amatissima cantante del momento Taylor Swift -che per restare in tema è protagonista di un Tour mondiale in grado di muovere l’economia europea più delle stesse Olimpiadi-. A farci da guida in questo paese delle meraviglie a cinque cerchi è Alice in persona, non quella del romanzo di Lewis Carroll, ma Alice D’Amato artista della ginnastica, principessa della trave che con talento, carisma e concentrazione è riuscita a sconfiggere anche la Regina Simone Biles. Come se fosse uscita da Arendelle, (si può notare una certa somiglianza alla principessa Disney) ha gelato le speranze delle avversarie con quel 14.366 diventato per tutte inarrivabile, per la Biles caduta giù dalla trave e dal podio, per Manila Esposito splendida anche con il bronzo al collo e per la cinese Zhou d’argento. Alice ha fatto da guida all’ingresso nel paese delle meraviglie azzurro, per poi passare il testimone nelle mani di Diana Bacosi e Gabriele Rossetti ricoperti d’oro e infine all’Italvolley in un pomeriggio da batticuore azzurro tra ribaltamenti brividi ed emozioni. Una giornata conclusa con l’esultanza del tricolore ed un record italiano che è valso l’illusione di un bronzo.

Alice D’Amato, Parigi 2024

Alice D’Amato: l’impresa alla trave

Come definire un’impresa sportiva? Per rispondere possiamo prendere ad esempio chi vince un Oro olimpico da sfavorita mettendosi dietro qualcuno che nel suo sport è la più grande di ogni tempo. Oppure possiamo pensare anche a chi trovatosi spalle al muro, per quattro volte ad un punto dalla sconfitta, è riuscito a ribellarsi al destino dell’eliminazione più e più volte. E che dire di una coppia reduce dall’anonimato di un eliminazione olimpica individuale trasformatasi poi in un record del mondo (149 su 150) in qualificazione, diventato medaglia d’oro. Sono le tre storie raccontate oggi pomeriggio, tre imprese dello sport italiano da ricordare e raccontare che alle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno impreziosito il medagliere e i sogni azzurri. Alice D’Amato si è messa al collo la seconda medaglia personale di questa Olimpiade, come d’altronde Manila Esposito. La squadra di ginnastica ha completato il podio adesso, dopo l’argento a squadre ci sono il bronzo di Manila e quest’oro di Alice, qualcosa di clamoroso da immaginare alla viglia della spedizione. Mentre le avversarie cadevano, comprese Simone Biles, in un momento in cui alla Bercy Arena le leggi di Newton sembravano essersi modificate, è la D’Amato a riportare in equilibrio la forza di gravità volteggiando e danzando su quella trave. Le ginnaste sanno cadere e sanno rialzarsi, Alice lo ha già fatto tante volte; nel 2015 si ruppe crociato e menisco fermandosi per un anno. E’ tornata in pedana e si è rotta tre volte la caviglia e una il polso, ma il dolore più grande lo ha sofferto quando, dopo aver vinto gli Europei di Monaco di Baviera 2022 ha vissuto la scomparsa del padre Massimo: “Voglio vincere per mio papà” aveva affermato quel giorno. Questo oro è dedicato anche a lui e ad Asia, la gemella, anche lei stella dell’artistica che a Parigi non è presente per una rottura del legamento crociato.

Bacosi, Rossetti: lo skeet è sempre italiano

Jessica Rossi che sventola il tricolore da portabandiera a Tokyo 2020 è un’immagine che ci ricollega direttamente a 12 anni fa, alla sua gara nella fossa olimpica. 99 piattelli centrati su 100, un record storico, un Oro da ricordare per il suo sport. Ecco, il tiro a volo oggi ha consacrato altri due talenti assoluti italiani, Diana Bacosi e Gabriele Rossetti. Delusi dalle gare individuali, la prima sprofondata nell’elenco dei flop per l’eliminazione in qualificazione e il secondo amareggiato per aver mancato la finale dopo lo shoot-off, hanno scelto unire le forze e a quel punto non c’è stata gara per nessuno, neanche per i monumenti statunitensi Smith-Hancock. Lei una veterana del podio, la prima e unica italiana nello skeet a collezionare almeno una medaglia in tre edizioni consecutive dei Giochi. Lui un habitué del villaggio olimpico (anche se i tiratori sono confinati a Chateauroux, circa 200 km da Parigi, quindi non sono in città in questa edizione), oro a Rio, decimo a Tokyo e di nuovo Campione a Parigi. In Giappone furono Tita-Banti il primo oro misto dell’Italia ai giochi e aspettando la meda race dei velisti, oggi è arrivato anche il secondo. Siamo noi i padroni dello skeet, è da Atene 2004 che conquistiamo almeno un oro in questa specialità del tiro.

Italvolley, Parigi 2024

Italvolley: Brividi ed emozioni contro il Giappone. Grazie Ragazzi

Grazie di farci emozionare. Non possiamo dire altro (a parte gli scontati complimenti) alla nazionale di Fefe De Giorgi. Nella giornata delle imprese anche loro hanno deciso di compiere la loro, di entrare nella storia vincendo una sorta di partita del secolo dall’andamento impronosticabile. Abbiamo vissuto un flashback oggi: cosa passerà mai nella testa degli atleti quando tutti, anche i tuoi tifosi si arrendono all’evidenza della sconfitta imminente, ma loro no? Forza mentale e voglia di vincere, accadde anche a Jannik Sinner in Coppa Davis di dover fronteggiare tre match point per l’avversario e sappiamo come è finita poi a Malaga. Sul 2-0 e 24-21 negli occhi dei ragazzi di De Giorgi sembrava di vedere Sinner contro la Serbia, l’Italtennis dovrebbe fargli un monumento per aver vinto quella partita, e l’Italvolley dopo oggi dovrà farlo a Giannelli e Russo; il primo per l’ace provvidenziale, il secondo per il muro che ci ha portato in parità (25-25). Lavia poi ha preso per mano la Nazionale e l’ha trascina di nuovo sulla strada verso le medaglie. Avanti di tre punti nel quarto l’Italvolley si è addormenta, c’è ancora da tremare, c’è ancora da soffrire: Ishikawa accelera e i nostri non lo riescono a difendere quasi mai, poi il confronto è impari se rapportato alle qualità difensive dell’ ibero nipponico Yamamoto. L’eliminazione si faceva sempre più vicina, e si paventava una sconfitta che avrebbe richiamato quella del 2021 contro l’Argentina, ma non poteva andare così un’altra volta. Siamo Campioni del mondo, abbiamo vinto un Europeo e solo 11 mesi eravamo in finale a giocarci di nuovo il titolo continentale, non possiamo esserci dimenticati come si gioca e la giornata di grazia del Giappone non avrebbe giustificato una sconfitta. Sale in cattedra Michieletto che supportato dal muro azzurro decreta il tie break in cui andiamo ancora in svantaggio di due punti per mano di Nishida. Pochi errori dei nostri avversari e il servizio di Romanò ci portano avanti, ma non c’è tempo di respirare perché Ishikawa ci annulla due match ball. Ancora il muro di Russo decide l’incontro perché la quarta palla per portare i giapponesi in semifinale si risolve con un nulla di fatto, passiamo noi. Troveremo la Francia, anche lei reduce da un tie break; a casa nostra abbiamo vinto nelle semifinali dell’Europeo, loro ci hanno sconfitto in Nations League. Queste sono le premesse, reggiamoci forte.

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