Si è votato sul Mes. Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza, presentata sulla riforma, in vista del consiglio europeo. I favorevoli sono stati 156, 129 i contrari e 4 gli astenuti. “Sono tranquillo, certo…”, risponde il premier Giuseppe Conte, lasciando il Senato, dopo il via libera delle risoluzione di maggioranza sul Mes. Il governo, in mattinata, ha superato anche lo scoglio del voto alla Camera e la risoluzione sulla riforma del fondo ‘salva Stati’ è passata con 297 sì. Il temuto strappo dei 5S non si è consumato anche se la ‘fronda’ dei dissidenti grillini a Montecitorio si è attestata a quota 13 voti contrari (e 10 assenti). Mentre sono stati 16 i deputati di Forza Italia che non hanno preso parte al voto della risoluzione di maggioranza alla Camera.
Ma è in Senato che si è alzata la tensione, soprattutto nella maggioranza e sul Recovery. Duro l’affondo del leader di Iv Matteo Renzi che ha ribadito la sua contrarietà alla governance del Recovery Fund proposta dal presidente del Consiglio. A cui ha lanciato un ultimatum: “Sappia che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre, due da ministro e una da sottosegretario, nostre a sua disposizione. Per giocare pulito e trasparente noi di Italia viva diciamo: se nella manovra c’è un provvedimento sulla governance del Next generation Eu e se c’è un provvedimento sulla fondazione dei servizi segreti, noi votiamo contro. Lo diciamo per tempo”, ha concluso il suo interventi tra gli applausi del centrodestra.
“C’è stato un colossale fraintendimento sulla struttura di missione” per il Recovery plan, ha replicato il premier Conte “che deve avere compiti di monitoraggio e non sottrarrà potere e competenze ai ministeri. Dovrebbe solo essere prevista una clausola di salvaguardia nel caso in cui le amministrazioni centrali non possano intervenire a esercitare i poteri sostitutivi”. E poi ha precisato che la struttura del Recovery plan “servirà per garantire la realizzazione degli interventi ed evitare che si sprechino risorse ma la responsabilità rimane sempre nel governo perché servirà l’autorizzazione del Cdm”.