La qualità del lavoro conta: a dare prova questo dato inconfutabile, che influisce sia riguardo lo sviluppo dei processi produttivi sia rispetto alla qualità della vita dentro e fuori il luogo di lavoro sono le ricerche, gli studi e le analisi che ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), sta svolgendo con operosità e costanza da circa 10 anni.
Nell’ottica di mettere periodicamente a fattor comune della comunità scientifica, dei policy makers e dell’opinione pubblica, i risultati degli studi condotti in materia, si è svolto recentemente, un convegno realizzato in collaborazione con Eurofound, la fondazione della Commissione Europea che si occupa della rilevazione delle condizioni di lavoro dei cittadini europei, sul tema: “La qualità del lavoro: evidenze nazionali e sovranazionali”.
Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati emersi dalla terza indagine sulla qualità del lavoro in Italia condotta dall’ISFOL e dalla quinta indagine sulle condizioni di lavoro in Europa realizzata da Eurofound. Gli studiosi hanno confermato che la definizione della qualità del lavoro non è di facile determinazione e definizione; da ciò ne discende che appare molto complesso giungere ad un indicatore unico di misurazione, dal momento che la qualità del lavoro si articola in più aspetti generalmente indipendenti tra loro, quali il fattore economico, la salute e sicurezza, l’acquisizione di competenze sul posto di lavoro, i tempi e i ritmi di lavoro. Dunque, accanto alla percezione soggettiva dei lavoratori, sono stati costruiti numerosi indicatori con la finalità di misurare le diverse dimensioni della qualità del lavoro.
Di certo il lavoro è ancora lungo e laborioso ma, continuare a riflettere su questo aspetto è un obbligo da parte dell’ISFOL. Obbligo motivato dal fatto di voler fornire strumenti sempre più accurati per migliorare gli strumenti del Mercato del Lavoro e della condizione lavorativa a livello nazionale.