Home ECONOMIA Pnrr, Fitto: “Proposta modifica interessa 144 misure”.

Pnrr, Fitto: “Proposta modifica interessa 144 misure”.

Fuori 9 misure per 15,9 miliardi, saranno coperte da altre fonti finanziamento. Il ministro assicura: "Ci sarà confronto serrato con commissione Ue ma non polemica".

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Nel complesso le amministrazioni hanno presentato proposte di modifiche che riguardano “144 investimenti e riforme”. Lo ha spiegato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, nel corso della conferenza stampa al termine della Cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con all’ordine del giorno l’esame preliminare della proposta di revisione complessiva del Pnrr inclusiva del nuovo capitolo RePowerEu, sottolineando che con la proposta di revisione del Pnrr discussa oggi il governo “ridisegna una serie di misure con l’obiettivo di superare dei target intermedi, non per revocare gli interventi ma, al contrario, per portarli a casa”. Martedì primo agosto “sarò in Parlamento per avviare un dibattito costruttivo sul Pnrr”, ha poi annunciato, sottolineando che “non abbiamo eliminato nessun finanziamento ma abbiamo fotografato situazione rispetto a una serie di interventi di progetti in essere”.

La proposta di modifica di Pnrr “sarà oggetto di un dibattito interno e di un confronto a livello europeo”, ha aggiunto poi il ministro, spiegando che “ci sarà un confronto serrato con la Commissione europea. Abbiamo lavorato per trovare soluzioni ma non ci sarà polemica e l’esperienza della terza e quarta rata è molto indicativa per trovare soluzioni. La proposta aprirà un confronto con le parti sociali”. Fitto ha quindi precisato che “bisogna modificare l’approccio sull’utilizzo delle risorse d’intesa con le Regioni” e tale approccio andrà adoperato sia per i fondi Pnrr, sia per i Fondi di Sviluppo e Coesione.

“Ci sono delle misure che noi non definanziamo ma che comprendiamo hanno problematiche rispetto alle tempistiche previste dal Pnrr, che si conclude entro il 2026. E allora ci adoperiamo perché il finanziamento resti tale ma vada a sostenere altri progetti. Se si dice che stiamo definanziando interventi e basta diciamo una cosa non vera”.

“Si farà una valutazione, una verifica anche del fondo complementare, con il ministro Giorgetti ne abbiamo parlato, è prevista. E’ un fondo che ha già tutti gli interventi, però una parte sono impegnati una parte ancora no e ragioneremo con lo stesso criterio”. “Abbiamo un ventaglio di possibilità che è fatto dal mettere in salvaguardia e spendere bene le risorse dei 191 mld del Pnrr entro il giugno del 26, – ha detto rispondendo a una domanda – poi abbiamo i 30 miliardi del fondo complementare che ricordo sono debito pubblico, quindi bisogna ragionarci bene e poi abbiamo le risorse della Coesione e del Fondo di Sviluppo e Coesione”. “Se prendiamo in blocco, come è stato fatto, una serie di progetti in essere e li inseriamo nel Pnrr rischiamo il definanziamento – ha sottolineato – se invece facciamo una selezione e li redistribuiamo evitiamo il rischio di revoca del definanziamento”.

Nell’ambito del RePowerEu “c’è una scelta forte del governo” sulla “sostenibilità energetica e ambientale del paese” che “si inserisce perfettamente nelle linee di politica internazionale che il premier Meloni nei giorni scorsi ha indicato nell’avvio del piano Mattei”. Le misure di investimenti riguardano “reti dell’energia, transizione verde ed efficientamento energetico” e “filiere industriali e strategiche”, come si legge nella sintesi della proposta di revisione del Pnrr. Le sei riforme settoriali previste invece sono: “Riduzione costi connessione alle reti del gas per la produzione del biometano; Power Purchasing Agreement, contratti innovativi per garantire remunerazione stabile a chi investe nelle fonti rinnovabili; Green skills, settore privato, formazione delle risorse umane attualmente impegnate nell’industria tradizionale; Green skills, settore pubblico, formazione specialistica dei dipendenti della Pa; Road map, percorso per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili; Testo unico circa la legislazione relativa alle autorizzazioni per le fonti rinnovabili”. “Complessivamente sono previsti interventi per 19mld che andranno a beneficio della crescita economica, occupazionale e di tutti i principali settori strategici selezionati in base ai criteri del RePowerEu relativi sia al raggiungimento degli obiettivi in ambito energetico, sia alla tempistica di realizzazione entro il 2026″.

Nel “solco” delle parole del Presidente Mattarella auspico “un periodo differente di confronto che possa essere utile nell’interesse del Paese, che non provochi la contrapposizione tra il governo e l’opposizione”, ha poi chiosato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr a proposito della citazione ‘degasperiana’ fatta dal Capo dello Stato sulla necessità di “mettere il Paese alla stanga”. “La riuscita di questo progetto molto faticoso e complesso – ha rimarcato Fitto riprendendo le parole del Presidente della Repubblica – non è la riuscita del governo ma la riuscita del progetto del Paese”.

FUORI 9 MISURE PER 15,9MLD, SARANNO COPERTE DA ALTRE FONTI FINANZIAMENTO

Una delle modifiche del Pnrr riguarda le misure che il governo propone di “definanziare” dal Piano e di “salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione”, si legge nella sintesi della proposta di revisione del Pnrr diffusa al termine della Cabina di regia con il ministro Raffaele Fitto. “Si tratta – viene spiegato – di 9 misure per un ammontare totale di 15,9 miliardi di euro”. Le misure in questione riguardano per lo più “progetti in essere che sono confluiti nel Pnrr e che in sede di attuazione e rendicontazione hanno scontato rilevanti criticità”, si legge ancora nella sintesi della proposta di revisione.

MIT CONFERMA SPESE PER 39 MLD

Il Mit ha presentato questo pomeriggio in Cabina di Regia una proposta che riguarda la rimodulazione di parte dei progetti di propria competenza. Nessuna rimodulazione finanziaria, invece, ha riguardato investimenti di competenza dei Comuni. Si tratta di modifiche riguardanti aspetti tecnici: gli oltre 39 miliardi di risorse finanziarie da destinare alle infrastrutture e ai sistemi di trasporto, riferisce il Mit in una nota, saranno interamente spesi, come da programma. In più il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini ha avanzato, tramite i propri uffici, proposte per ottenere ulteriori 2 miliardi di finanziamenti per rafforzare le misure a supporto delle perdite idriche, del trasporto rapido di massa e dei treni intercity. Inoltre, sui fondi RepowerEu, il Mit ha chiesto fondi aggiuntivi per 1,5 mld per l’efficientamento energetico nelle case popolari, 400 mln per elettrificazione delle banchine nei porti per ridurre le emissioni inquinanti e 600 mln per nuovi vagoni per i treni pendolari e il trasporto pubblico locale.

Escluse dal Pnrr perché realizzabili con tempi non più compatibili con la scadenza del 2026 la tratta ferroviaria Roma-Pescara, due lotti della Palermo-Catania e una parte degli investimenti per l’Ertms (European Rail Traffic Management System). Le risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania. Salvini, riferisce il Mit, ha impegnato gli uffici del dicastero di Porta Pia affinché tutte le opere non ricomprese nel Pnrr ma ritenute strategiche siano contestualmente finanziate da altri programmi.

“Sugli interventi infrastrutturali con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini siamo assolutamente d’intesa nella proposta di spostamento degli interventi da una parte di investimento all’altra, all’interno dello stesso investimento. Laddove questa proposta non dovesse essere accolta per ragioni diverse, all’interno dell’Fsc e della Coesione lavoreremo per trovare le soluzioni. In questo caso più nell’Fsc”, ha detto Fitto. “E comunque abbiamo anche l’idea di avviare una fase di confronto anche sulla Coesione che va coordinata con scelte in questa direzione, penso alle risorse nazionali che di risorse europee sono 16 miliardi di euro nella programmazione 21-27 e anche regionali”, sottolinea.

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