Home GoalSet&Match Pogacar giallo-rosa: completa la doppietta Giro-Tour.

Pogacar giallo-rosa: completa la doppietta Giro-Tour.

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Tadej Pogacar

“Guarda come le stelle brillano per te” cantavano i Coldplay in una canzone che porta un titolo perfettamente calzante con l’impresa di Tadej Pogacar in questo 2024: Yellow. Giallo, come la maglia che ha indossato sulla promenade di Nizza, come quella che lo ha vestito nel corso del Tour de France e che conquistò la prima volta nel 2020 sulla memorabile cronoscalata verso La Planche des Belles Filles sconfiggendo Roglic. L’altro sloveno, che doveva essere uno dei quattro protagonisti annunciati del Tour 2024, è stato scavalcato nelle gerarchie storiche del ciclismo della Slovenia, oggi è Tadej il più grande del suo paese e non solo. Pogi ha completato la doppietta che mancava dal 1998 con Pantani, ha vinto 6 tappe in questo Tour e 6 al Giro d’italia nello stesso anno aggiudicandosi entrambe le maglie; per il numero di vittorie è un record, e per la collezione di successi nelle classifiche generali è un ritorno al passato, una citazione al mito Marco Pantani che fino ad oggi era l’ultimo ad aver vinto giro e Tour nella stessa stagione. In un’estate corsa tra citazioni al Pirata (pensiamo ad Oropa e al record sui Pirenei) e vittorie senza appello per i rivali, Tadej è entrato di diritto nel ristretto club dei più grandi di sempre ponendo l’interrogativo di ingombranti paragoni, con lo stesso Pantani e addirittura con Merckx il cannibale.

Tadej Pogacar

Tour de France 2024: Pogacar senza rivali

Maestà non c’è secondo”; la profonda sconfitta che le imbarcazioni inglesi subirono nella Coppa delle Cento Ghinee (antecedente dell’America’s Cup) da parte degli americani venne riferita con queste parole alla Regina Vittoria. La Francia ha ormai abbandonato l’ordinamento monarchico da secoli, ma non sarebbe un errore rivolgere queste stesse parole agli Stati generali del team Visma Lease-a-Bike per spiegare la sonora legnata che Jonas Vingegaard ha subito nel confronto diretto con Tadej Pogacar. Il danese campione nelle ultime due edizioni è costretto ad abdicare, piegandosi al nuovo cannibale che sta riscrivendo i limiti dell’impossibile in questo 2024. Un Vingegaard acciaccato non ha potuto far altro che difendere il secondo posto rendendo l’ultimo confronto con lo sloveno sul Col de la Couillole una sintesi della Gran Boucle. Tadej che viaggia senza fatica, Jonas che cerca con tutte le difficoltà di restargli vicino per giocarsi la tappa in volata venendo poi folgorato e da un nuovo inatteso scatto dello sloveno. Ha piegato il capo l’ex campione che definitivamente sconfitto chiuderà il Tour con sei minutidi ritardo. 6 vittorie Pogi, una sola per Vingo che ha osservato da da vicino, tra le braccia della moglie Trine, la festa finale del team UAE di giallo vestito in Costa Azzurra. “Stavolta è stato tutto perfetto”– ha dichiarato Pogi- “Persino al Giro c’è stato un giorno in cui non mi sentivo al top, ma non vi dirò quale, qui per la prima volta è andato tutto bene, sono sempre rimasto in controllo. Guardo la maglia di campione del mondo di Van der Poel e penso che mi starebbe bene” non si pone limiti quindi il Tricampione del Tour, che affronterà il nipote olandese di Poulidor in uno scontro diretto tra tredici giorni sempre su strade francesi, alle Olimpiadi di Parigi. Le difficoltà degli ultimi anni vissute nel perimetro esagonale della Francia sono passate tutte al campione del 2022-2023 e hanno una data di inizio precisa: 4 aprile 2024. Il giorno semi tragico, quello in cui Vingegaard ha rischiato la vita al Giro dei Paesi Baschi in una caduta dalla quale non si è mai realmente ripreso. Il danese stava ancora seguendo il percorso di riabilitazione quando Tadej dava il via alla Giro d’Italia emozionando anche nelle salite intorno a Torino. Sulle strade italiane dei primi giorni del Tour era chiaro che la Gran Boucle avrebbe ancora visto protagonisti i campioni del dualismo moderno del ciclismo, Pogi contro Vingo in attesa della cronometro di Remco Evenepoel. Il belga ha finito per insidiare la seconda posizione di Vingegaard, per un momento ha anche creduto di poter sconfiggere il campione uscente; poi l’ultima salita sulla Couillole ha congelato le posizioni sul podio finale, consacrando Tadej.

Tadej Pogacar

A tutto Tadej: il riassunto del Tour 2024

Doppietta d’Italia. In fondo è giusto così, nell’anno in cui i monumenti del ciclismo (Giro e Tour) vedono la nostra penisola assoluta protagonista con l’avvio della Boucle da Firenze, viene eguagliato Marco Pantani. Tadej Pogacar si era innamorato dell’Italia nella sua comparsa a maggio sulle nostre strade e le prime 4 tappe in Italia non potevano che essere una linea di congiunzione nella stagione da leggenda che sta vivendo. A Rimini e a Bologna arrivano le fughe francesi di Bardet e Vauquelin che dopo le prime scintille tra Tadej e Vingo sul San Luca lasciano spazio a Torino alle ruote veloci di Girmay, eritreo vincitore della maglia verde grazie agli altri successi a Colombey e Villenueve-sur-Lot. Appena entrati in Francia, dopo aver affrontato il Galibier la maglia gialla si stampa sulla schiena di Pogacar che in discesa stacca il timoroso danese e arriva con 35 secondi di vantaggio su Evenepoel. Jonas ha già 50 secondi di distacco. Mark Cavendish ha scelto la prima tappa interamente francese per scrivere la storia e aggiudicarsi per la 35esima volta una frazione della Boucle, nessuno ha mai fatto meglio, neanche Merckx che si era fermato a 34. Arrivata la prima cronometro, quella a Chambertin, piuttosto piatta e adatta alle caratteristiche di Remco Evenepoel, il belga non delude vincendo e guadagnando dodici secondi su Tadej, Vingo perde ancora terreno. Nella seconda domenica di ciclismo francese è il padrone di casa Turgis ad imporsi nell’entusiasmante giornata degli sterrati. Al 10 luglio, scalando il Puy Mary Mas de Peyrol prima ed il Col de Pertus poi, Vingegaard batte lo sloveno in volata, è l’unica illusione di poter competere antecedente agli assoli di Pogi che nei giorni successivi mette la doppietta in cassaforte. I Pirenei sono sloveni: Pla d’Adet e soprattutto record al Plateau de Beille, il nuovo cannibale è entrato in modalità Leggenda, lascia una tappa alla fuga e alla vittoria di Carapaz (a lui la maglia a pois) e poi mette in fila i trionfi ad Isola 2000, sul Col de la Couillole e nella crono finale in Costa Azzurra. E’ Tadej il Signore in giallo del 2024.

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