Il Premio Attrattività Finanziaria 2021 istituito da Eccellenze d’Impresa, Arca Fondi Sgr e Harvard Business Review Italia, con il patrocinio di Borsa Italiana giunto alla quarta edizione
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L’ITALIA PRIMEGGIA NON SOLO NEL CALCIO MA ANCHE NELL’EXPORT
di Benito Sicchiero
Italia prima nel calcio in Europa, e nel mondo ai primissimi posti nell’export. Realtà confermata, con interessanti riflessioni e aggiornamenti, alla cerimonia di consegna del Premio Attrattività Finanziaria 2021. Il riconoscimento – istituito nel 2018 da Eccellenze d’Impresa, Arca Fondi Sgr e Harvard Business Review Italia, con il patrocinio di Borsa Italiana giunto alla quarta edizione – è rivolto alle imprese, quotate e non quotate, che presentano caratteristiche di eccellenza quanto a trasparenza, governance e capacità di attrarre risparmio privato per lo sviluppo e la crescita. Per la categoria quotate il Premio è stato assegnato a Enel; tra le aziende non quotate a Dompè. Menzioni speciali per Sanlorenzo e Sol tra le aziende quotate e Alfasigma e Frescobaldi tra le non quotateassegnate dalla giuria del Premio, composta da Giovanna Della Posta, Marco Fortis, Federico Ghizzoni, RaffaeleJerusalmi, Emma Marcegaglia e Corrado Passera.
“L’Italia è al quinto posto al mondo per surplus commerciale (102 mld di euro): sorprendente nel 2020 quando si è piazzata subito dopo la Cina, anche se hanno influito le minori importazioni” ha detto nella relazione introduttiva Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison e coautore del volume “Campioni d’Italia” edito da Eccellenze d’Impresa con chiaro riferimento alle nostre imprese, in particolare alle Piccole e Medie (escluse quindi le microimprese).
Se consideriamo che per export manifatturiero nel segmento Medie Imprese siamo davanti alla Germania e agli Stati Uniti (dati Ocse), si capisce come certa critica che da più parti si rivolge alle PMI, ossatura produttiva del Paese, sia fuori luogo. Ancora un dato a conferma: le imprese da 10 a 499 dipendenti esportano 198,3 mld, più di quanto esporti l’intera industria manifatturiera britannica (189, 8 mld). Ciò non toglie che sia opportuna una crescita dimensionale delle imprese italiane che pure negli ultimi cinque anni risultano prime in Europa per produttività. Far meglio conoscere queste realtà attirerebbe maggiori investimenti dall’estero.
La cerimonia di consegna del Premio è stata preceduta dalla tavola rotonda “Dopo la crisi sanitaria: strategie e opzioni di investimento per il rilancio delle imprese italiane” nel corso della quale Luigi Consiglio, presidente di GEA, ha sottolineato come: “La potenza del sistema industriale italiano merita attenzione particolare del legislatore per aiutarne il rafforzamento patrimoniale. Pensiamo ad una nuova generazione dei PIR più adatta a mettere il risparmio delle famiglie al servizio dell’impresa. Dal lato delle aziende sarà fondamentale intraprendere il percorso di governance e controllo utili ad accogliere mezzi di terzi. Con questi semplici interventi il tessuto industriale italiano ha tutte le caratteristiche per giocare un ruolo autonomo e vincente nel panorama mondiale”.
Ugo Loeser, Amministratore Delegato di Arca Fondi SGR, ha aggiunto: “Siamo alla vigilia di una fase cruciale di ripartenza degli investimenti ed individuare eccellenze italiane in grado di competere sui mercati internazionali sarà sempre più importante. Come gestori abbiamo il dovere di dare il massimo supporto agli investitori privati nel canalizzare i risparmi verso l’economia reale con il duplice obiettivo di supportare le imprese e di ottenere rendimenti importanti in un contesto perdurante di tassi a zero. Siamo lieti di vedere che il Premio Attrattività Finanziaria si sta affermando come una vetrina esclusiva per le imprese italiane vincenti che meritano l’attenzione del mercato e degli investitori”.
A conclusione Passera ha sottolineato che pubblico e privato sono obbligati a collaborare per affrontare la profonda trasformazione in atto: “Nessuno dei due mondi è un polo di virtù e nessuno dei due mondi è in grado di risolvere i problemi da solo. E’ inoltre auspicabile un dialogo costante nel quale si affronti, tra l’altro, e senza inventarsi nuove leggi, il ruolo della ‘fiscalità zero’ per favorire lo sviluppo delle imprese più virtuose.”
Foto d’archivio