“Pasolini sulla strada di Tarso. La conversione del poeta di Casarsa” e “Dove l’acqua del Tevere s’insala. Analisi sul sacrificio di Pier Paolo Pasolini sono i due volumi di Ilario Quirino
A parlare di Pier Paolo Pasolini, del suo spirito rivoluzionario e di agitatore culturale è stato Ilario Quirino-autore di due pubblicazioni del poeta friuliano Pier Paolo Pasolini.
Ilario Quirino è stato presentato da Myriam Peluso-Presidente Associazione “Le Muse”, che ha curato nei dettagli la presentazione dei volumi di Quirino, un primo volume intitolato “ Pasolini sulla strada di Tarso. La conversione del poeta di Casarsa”, la cui prefazione è di Giuseppe Zigaina, mentre il secondo “Dove l’acqua del Tevere s’insala. Analisi del sacrificio di Pier Paolo Pasolini “ ha scelto la prefazione di Annarosa Macrì, che pone al centro dell’attenzione le origini del testo e la motivazione del lavoro svolto.
Ilario Quirino è uno scrittore ed estimatore di Pier Paolo Pasolini, ma di professione è un medico legale, in fondo la sua attività gli ha permesso di comprendere meglio anche le dinamiche sulla morte del poeta, drammaturgo e artista sopra ogni cosa, una morte avvenuta all’Idroscalo di Ostia, ed ancora oggi di quel 2 Novembre 1975 ci sono tante ombre, tanti vuoti e tante verità taciute, nascoste e tenute lontane dai tavoli della giustizia.
Come mostravano alcuni studiosi, la richiesta del riconoscimento è, prima che un movente della narrazione, un movente di tutto l’agire: i volumi confermano i sentimenti puri di Pasolini, dapprima nei confronti della madre, poi del fratello Guido che perde la vita sui monti della Carnia, un dolore che lo spinge a raccontare con enfasi e dedizione la vita di ogni essere umano ( un esempio di racconto è anche il testo “Ragazzi di vita”), dove emerge la volontà di stabilire un contatto con altri, ma per essere più precisi si tratta di condividere il proprio mondo, di sentire riconosciuta la propria voce e, con questa, la propria esistenza e sensibilità. Nel secondo saggio Quirino si concentra su due sceneggiature “Ostia e San Paolo”, una sorta di filo conduttore che collega l’omicidio del fratello Guido all’identificazione dell’apostolo Paolo, fino ad arrivare ad Ostia, luogo dell’omicidio di Pasolini. La ricerca storica e antropologica a cura di Ilario Quirino prende corpo già dagli anni ’90, quando incontra Giuseppe Zigaina, con cui instaura un rapporto sia umano che culturale, indubbiamente vi è qualcosa che a che fare con la pittura, seguita dalla passione per gli studi pasoliniani, che sono studi sofferti, intrisi da un forte senso del dovere, della ricerca della verità, della comprensione del passato, che si fa patrimonio e strumento per la descrizione di eventi, di personaggi e di grandi che hanno fatto la storia del Novecento.
Presente all’incontro anche l’editore di “Edizioni Alimena Orizzonti Meridionali”, che ha definito le linee di contorno di un dramma esistenziale, ricordando l’incontro avvenuto con l’autore Quirino, a cui va il suo beneplacito.
In ogni caso, fin tanto che si parli di Pasolini in occasioni di incontro culturale, si riesce a conservare tutto ciò che nell’identità attuale e nelle storie che raccontiamo, a partire da questa non trova posto, fino a rivolgersi ad un pubblico attento al messaggio umano, all’aspetto antropologico, in modo tale che la verità possa essere luce sui coni d’ombra.
a cura di Matteo Spagnuolo