In una torrida estate la tranquillità di un immaginario paese del cilento viene turbata dal ritrovamento di una donna decapitata al centro della piazza principale. Un omicidio efferato cui ne seguiranno altri eseguiti nella stessa modalità nei giorni successivi. A condurre le indagini è il commissario Antonio, che sarà affiancato dai suoi amici di vecchia data, il chirurgo Carlo e l’avvocato Luca, quando tra le vittime ci sarà Giuseppe, l’ultimo del quartetto che dai tempi dell’infanzia si riunisce d’estate a Silva. Intorno agli omicidi aleggia una strana energia, nonostante vengano commessi al centro del paese sembra che nessuno si accorga di queste atrocità. Sarà grazie a un incontro, non del tutto casuale, che il trio, sotto la guida di Carlo, capirà dove indirizzare le indagini.
La penna di Gianfrancesco Intini, capace di alternare descrizioni minuziose a riflessioni di natura esistenziale e scene d’azione, genera un giallo oscuro dove si vince solo se si è capaci di scegliere, di seguire il proprio istinto, di andare oltre la razionalità