non poteva ricevere le mie mail…..ma non facciamoci sentire, Pietro Bardoscia è una gran cara persona…quando non si arrabbia e noi non vogliamo farlo arrabbiare, giusto?
Ieri ho passato un magnifico pomeriggio in una azienda vinicola la quale ha invitato me e la mia associazione per un assaggio dei loro prodotti e dove, d’accordo con il proprietario, abbiamo approfittato per tenere un nuovo incontro tra noi “poeti” ma c’erano moltissimi bambini, normalmente ci incontriamo in gruppo ed ognuno legge un paio di poesie scritte….da noi.
Immaginatevi con la confusione che facevano i bambini che sottofondo abbiamo avuto, fatto di piccole urla e pianti mentre i poeti si alternavano nella lettura dei loro scritti……cosa più affascinante poi, quelli che correvano tra le sedie disposte in fila.
Io sinceramente ho pensato di cavarmela e non leggere nessuna poesia, non perchè provassi vergogna, tutt’altro, ma perchè il presidente mi aveva chiesto di sedermi vicino a lui insieme ad un veneto quali rappresentanti del dialetto veneto e….romanesco. Inoltre avevo mia nipote con me ed ero sicura che non mi avrebbe mollata, ma proprio alla fine, il presidente si è ricordato che io avevo portato dei sonetti scritti da me e dal dott. Brozzi (che naturalmente, non si è degnato di raggiungerci perchè la domenica i medici sono di riposo) e cosi mi ha invitata pubblicamente a leggerli.
Devo dire che l’effetto c’è stato, la mia cadenza romanesca non riesco a nasconderla nella vita di tutti i giorni, figuriamoci quando leggo le poesie scritte nel mio dialetto….come al solito il nostro sommo poeta non si è smentito e mi ha passato uno dei suoi sonetti più lunghi e ingarbugliati che ha scritto, comunque è andato tutto molto bene, mi sono divertita a vedere la differenza che c’è tra gli adulti e i bambini: ad ogni età ogni cosa ha un’importanza diversa e ieri pomeriggio, mentre per noi grandi il problema era leggere i nostri dialetti per i bambini presenti era quello di non dover fare la fila per andare sugli scivoli e le altalene.
Ma anche di domenica credo sia bello incontrarci con i nostri nipotini, con loro non si riposa, ma si trova sempre un motivo affinchè una semplice riunione diventi una festa.
Vi lascio al vostro lavoro perchè devo uscire con Lauretta, non le piace aspettarmi ed ha ragione, vi invio un caloroso abbraccio virtuale.
nonna ciona