Buongiorno cari deliziosi lettori, nonni, zii, fratelli, padri, madri, figli,nipoti, vicini di casa, ecc. questa volta preciso tutte le categorie perchè una nostra amica mi ha fatto notare che questa graziosa rubrica, tratta diversi argomenti e non necessariamente “problemi” riguardanti i nonni ed io le ho risposto che non è stato un caso se da qualche tempo vi apostrofo come “lettori” e non più solo come “nonni” ma devo ricordarvi che sono una nonna e dunque, quando lo scorso anno proposi al direttore del giornale, Pietro Bardoscia, di lasciarmi un paio di pagine per scriverci semplici argomenti di vita quotidiana, fu proprio lui a darmi l’idea di firmarmi come mi ha sempre chiamata mia nipote Laura e la cosa non mi è dispiaciuta affatto.
Con il tempo mi sono resa conto che molte persone si sentono più libere di scrivere sulla rubrica di una nonna e vogliono evitare quella di una psicologa, perchè desiderano solo sfogarsi e non sentirsi analizzati, io nonostante ciò,continuo a ricordarvi che su
www.informazionequotidiana.it avete a disposizione le consulenze gratuite di una dottoressa, servizio che non viene offerto dagli altri giornali, ma devo tener conto dei vostri messaggi ed eccomi pronta a rispondere a Silvia.
La nostra giovane amica soffre molto del fatto di non poter pronunciare la parola papà perchè il suo è venuto a mancare quando lei era piccolissima, però mi scrive che la sua adorata a mamma non le fa mancare l’affetto e la compagnia che le servono per affrontare ogni giorno la vita, mi scrive inoltre che ha due splendidi nonni che hanno sempre sostituito la sua mamma durante le ore lavorative e che per questo, l’unico suo neo è quello di sentire da sempre le sue anche raccontare dei loro papà mentre lei, che lo ha conosciuto poco e non ricorda molto, evita di parlarne.
Ebbene Silvia, sappi che io ho vissuto una situazione analoga con la mia figlia più grande, eppure il padre non era venuto a mancare, un giorno di molti anni fa ci ha accompagnate a casa dei miei, ci ha salutate e…….non l’abbiamo più visto ,ne sentito.
Ti lascio immaginare quante domane mi possa aver fatto la mia mia bambina a riguardo, ma, come te e per nostra fortuna, avevo ed ho due genitori splendidi che ci hanno fatto da padre e madre ad entrambi e sai cosa è accaduto? Un giorno l’amichetta di mia figlia ha osato apostrofarla cosi “tu avrai anche molti giocattoli, ma non hai un padre” e sai cosa ha risposto la mia bambina che aveva ormai tre anni? “non è vero, ho nonno Spartaco, il papà di mamma che è anche il mio papà”……ebbene da quel giorno di è sentita autorizzata a chiamare papànonno mio padre e a parlarne come fosse veramente il suo.
Inoltre, quando dopo qualche anno ho sposato il mio attuale marito, mia figlia lo ha chiamato “papà” da subito e senza remore, perchè vedi, Silvia cara, non è la persona che biologicamente ci ha create ad avere assoluta appartenenza a questo appellativo, ma la persona che si prende cura di noi quando abbiamo bisogno di parlare, quando stiamo male , quando ci fanno del male, quando ci sentiamo soli, ecc. ecco, la persona che ti sta vicino è il tuo papà e nessun’altro.
Capisco che è difficile da accettare, ma almeno tu puoi dire che è stato il destino a scegliere e che forse colui che ti creata, non ti avrebbe MAI lasciata, credi che viceversa mia figlia potrebbe dire la stessa cosa? Penso di no, con questo vi miei cari e corro fare la pasta a mano al mio maritozzo, ieri non ha assaggiato le mie fettuccine ed
oggi desidera fargli una bella sorpresa con i cavatelli. Un abbraccio virtuale
nonna ciona