IQ. 20/06/2013 – Buonasera cari dolcissimi nonni che come me avrete organizzato questa caldissima giornata estiva con i nipotini.
Oggi vorrei raccontarvi una storia che solitamente racconto a mia nipote. Tanti anni fa conobbi una donna che per arrotondare il bilancio della famiglia, si trovo’ un lavoro fuori casa, ormai il figlio era abbastanza grande per sapersela cavare da solo.
Fu cosi che da un giorno all’altro il ragazzo in questione si trovò a gestire la propria vita; tornato da scuola aveva imparato a preparare il pranzo per sè e i suoi genitori ed il pomeriggio faceva i compiti con la madre, trovando cosi il tempo di parlare anche dei propri problemi. Ma pian piano le cose si sistemarono e la mamma tornò a fare la vita di prima; però ormai aveva preso l’abitudine di uscire, ed ogni pomeriggio trovava una scusa andando dal parrucchiere una volta, dall’estetista un’altra o a farsi una passeggiata con le amiche. Il ragazzo iniziò a sentirsi solo, non trovò conforto in suo padre, poichè come tutti gli uomini che si rispettino, si nascondeva dietro la stanchezza dovuta alle troppe ore di lavoro.
Il giovane ragazzo non potendo contare neanche sui propri nonni, che purtroppo erano gia venuti a mancare, si ricordo’ un giorno che aveva la chiave di casa ed iniziò ad usarla in modo sbagliato; entrava ed usciva quando voleva e aveva preso l’abitudine di farlo anche di nascosto.
Purtroppo quel primo passo fu molto pericoloso perche’ egli si fidava di tutti, anche di un gruppetto di ragazzi piu’ grandi, che lo usarono per un piano criminale. Dietro ricompensa il nostro giovane doveva consegnare qualche bustina di droga perche’ era una persona di fiducia e lo convinsero che poteva cavarsela molto bene.
All’inizio andò tutto bene ed il ragazzo iniziò a sentirsi importante, ma dopo qualche mese si accorse di essere entrato in un vicolo cieco. Avrebbe voluto parlarne con il padre e la madre, ma si sentiva rispondere che non avevano tempo e lui continuò a vendere droga finchè non gli si schiusero le porte della prigione.
Cari nonni, io trovo bello raccontare le fiabe a mia nipote poiche’ in ognuna c’è una morale, ma spesso preferisco qualche bel racconto dei giorni nostri, affinchè comprenda quanto sia importante il confronto ed il dialogo tra genitori e figli.
Cosi ancora una volta cari nonni, vi invito a parlare con i vostri nipoti soprattutto se vedete i vostri figli troppo presi dal lavoro o dai propri divertimenti, succede anche questo. Vigilate sempre mi raccomando, vi lascio al vostro lavoro mentre io torno al mio altrimenti mia nipote mi bacchetta.
Vi mando un grande abbraccio virtuale a tutti.
Nonna Ciona