IQ. 18/05/2013 – Governo rifletta bene sulla questione delle Province, perché sinora la riforma non solo non ha portato grandi risparmi, com’era prevedibile, ma sta anche provocando un certo caos istituzionale.
In questo momento la trasformazione dell’ente non è avvenuta ma, man mano che scadono le giunte, la Provincia viene commissariata. Abbiamo così una situazione a chiazze di leopardo con il solo risultato che tutto resta uguale tranne la rappresentanza, come se questo fosse il vero costo.
In realtà l’ente Provincia ha una funzione fondamentale come governo di area vasta e anche come collante dei piccoli comuni, ed è impensabile che tra la Regione e i comuni non ci sia un ente intermedio per la gestione di funzioni amministrative e di servizi pubblici locali, come strade, scuola, formazione, lavoro ma anche gestione dei rifiuti, dell’acqua, dei trasporti e di edilizia pubblica residenziale.
Se il governo persevererà nell’intenzione di abolire la Provincia come ente locale, lasciando in piedi invece serie di enti di secondo grado inutili, farà solo un danno perché darà forza alle Regioni che si riprenderanno quelle già trasferite alle province come la gestione delle scuole, delle strade, della formazione, del lavoro ed altre.
In questo modo la Regione da ente territoriale con funzioni legislative e di programmazione diventerà sempre più un ente di gestione di funzioni e servizi di area vasta e somiglierà a un grande comune.
La Regione avrà gioco facile a gestire tutte queste funzioni, che invece dovrebbe decentrare, attraverso società, enti e altro, snaturando così la sua vera funzione.