L’aggressione, avvenuta attorno alle 9.30 nel quartiere Libertà a Bari si è consumata nel giro di poco. L’uomo, Vincenzo Poliseno, di 44 anni, disoccupato con piccoli precedenti penali, con problemi di tossicodipendenza e in cura volontaria nel Centro di salute mentale, è stato disarmato da un inserviente ed è stato arrestato dalla polizia poco dopo. «Non me ne sono reso conto», ha solo detto quando era in questura. Non ha poi risposto ad altre domande durante l’interrogatorio davanti al magistrato Baldo Pisani. È accusato di omicidio volontario. Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato l’aggressione: pare che Poliseno abbia chiesto dei soldi, forse voleva un sussidio, e abbia quindi reagito ad un rifiuto.
La vittima, Paola Labriola, una psichiatra di 53 anni, sposata con uno psicologo, madre di due gemelli dodicenni, non ha avuto scampo. Secondo i racconti di alcuni dei dipendenti del centro, la psichiatra è stata aggredita alle spalle mentre si stava chinando per prendere una cartella clinica. «Paola era una persona di grande esperienza, non avrebbe mai corso un rischio – racconta una sua collega – non riesco proprio ad immaginare che possa avere avuto una disattenzione o fatto una imprudenza ricevendo senza cautele una persona pericolosa».