Home ISTITUZIONI E POLITICA Reddito di cittadinanza, opposizione attacca il governo: “Guerra ai poveri”.

Reddito di cittadinanza, opposizione attacca il governo: “Guerra ai poveri”.

Dal Pd al M5S, insorge la minoranza dopo la sospensione comunicata via sms dall'Inps per 169mila famiglie. Tridico: "Attacco Fratelli d'Italia non mi fa paura". Foti: "Partito democratico stia attento alle barricate, votò contro".

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Opposizione sul piede di guerra conto il governo all’indomani della sospensione del Reddito di cittadinanza per 169mila famiglie, comunicata via sms dall’Inps, e l’intenzione di Fratelli d’Italia di costituire una commissione d’inchiesta sull’operato dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Dal Pd al M5S, passando per Verdi-Sinistra, sono tante le voci che si sono levate anche oggi a favore del sussidio e contro l’esecutivo Meloni.

“Io so che questa guerra della destra contro i poveri getterà nella disperazione migliaia di famiglie soprattutto al Sud che si ritrovano da un giorno all’altro senza il reddito di cittadinanza, un sostegno concreto contro la povertà. Io so che se non potrò avere casa, cibo e lavoro legalmente proverò ad ottenerli illegalmente. Io so che preannunciare una commissione parlamentare d’inchiesta sui mancati controlli sul reddito di cittadinanza ha un sapore orrendo di trovare un capro espiatorio. Forti con i deboli e deboli con i forti”. Così Sandro Ruotolo della segreteria del Partito Democratico.

“Con un whatsapp alcune multinazionali licenziavano i propri dipendenti. Ricordo che i patrioti gridavano all’indecenza e chiedevano interventi forti e decisi. Ora i patrioti dicono ai poveri e alle famiglie in difficoltà che devono arrangiarsi e lo fanno con un sms. Complimenti. Evidentemente ora per il governo e per Giorgia Meloni sono più interessanti furbi ed evasori”. Così Debora Serracchiani della segreteria Pd.

“Inviare come ha fatto il governo Meloni via sms alle famiglie la notizia che non riceveranno più il reddito di cittadinanza, ovvero una fonte indispensabile di sostentamento, è cinico e crudele. Tagliare d’imperio un sostegno fondamentale per i poveri, proprio mentre il rialzo dei prezzi anche dei generi di prima necessità preoccupa tutti gli italiani è irresponsabile, perché alimenta il disagio sociale”. Lo dice il senatore Alessandro Alfieri, responsabile nazionale Pnrr e riforme del Pd. “La beffa – aggiunge – è che mentre scatena una guerra tra poveri, l’Esecutivo Meloni con la riforma fiscale mette mano a una serie di condoni e scudi fiscali per chi non paga le tasse e taglia i progetti del Pnrr, per cui i comuni potranno offrire meno servizi. E’ così che la Premier pensa di stare dalla parte degli italiani?”.

“Hanno trattato 169mila persone come se fossero una rubrica telefonica. Non capiscono che dietro ci sono famiglie, problemi, ansie, preoccupazioni, pericoli perla tenuta sociale. Hanno tirato una linea… Si comportano come le multinazionali che senza umanità licenziano via Whatsapp”. Così Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, in un’intervista pubblicata oggi su Corriere della Sera.

“È sempre più chiaro il volto della destra di governo. Guerra ai poveri e premi ai furbi. Stanno creando un grave disagio sociale, hanno tagliato il reddito senza considerare le conseguenze concrete su chi è in reale difficoltà e senza prevedere soluzioni alternative. Nello stesso tempo con la delega fiscale aiutano evasori e disonesti. Aumentano le disuguaglianze ed è preoccupante vedere come i pasdaran della destra sembrano irridere la parte più debole dei nostri cittadini”. Così Simona Bonafé, vicepresidente del Gruppo del Pd alla Camera.

“Giorgia Meloni ha paura. Il Governo e la maggioranza hanno paura. Per questo motivo hanno varcato un limite pericolosissimo, evocando un uso intimidatorio delle istituzioni. Non giriamoci intorno: stanno avvelenando e destabilizzando il dibattito politico, anche contro i moniti del Presidente della Repubblica. E lo stanno facendo per provare disperatamente a nascondere il fallimento dell’azione di governo e il tradimento delle promesse elettorali sotto ogni punto di vista. In questo quadro si inserisce la folle e inquietante richiesta, da parte di Fdi, di una Commissione d’inchiesta sul reddito di cittadinanza e sull’ex presidente dell’Inps”. Lo scrive in un post su Facebook Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato. “La strategia è chiara – aggiunge Castellone – inquinano il quadro con richieste intimidatorie per coprire il dramma di 169mila famiglie a cui è stato tolto l’aiuto, lasciate sull’orlo del baratro con un semplice sms”. Per Castellone, lo fanno “per coprire il crollo dell’economia italiana, per coprire la politica di austerità, l’immobilismo sul caro vita, l’impennata delle rate dei mutui, una riforma fiscale che non abbasserà le tasse e per nascondere il tracollo delle promesse elettorali sull’immigrazione”. “Il Governo non ha nulla in mano, per questo restano solo le intimidazioni. Il M5S ha una chiara agenda sociale, ambientale, orientata allo sviluppo e agli investimenti. Questo fa enormemente paura a Giorgia Meloni e ai suoi corifei. Noi invece non abbiamo paura e reagiremo a ogni livello istituzionale alle intimidazioni di chi si accorge di non avere più nulla da dire al Paese”, conclude.

“Umiliare e svilire uno strumento istituzionale serio come le commissioni d’inchiesta è ormai tipico del Governo Meloni. Questi patrioti vogliono intimidire tutto ciò che il Movimento 5 Stelle rappresenta, ma oggi l’unica cosa che colpiscono è la tenuta sociale ed economica del nostro Paese. Attaccano 169mila famiglie mandando loro l’sms della vergogna e falsificando la realtà. Parlare di sospensione del reddito di cittadinanza è da ipocriti. Si tratta della cancellazione definitiva di questa misura di protezione sociale che ha salvato dalla disperazione milioni di famiglie povere. Da una parte si è ossessionati dal grande lavoro dell’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, dall’altra il Governo concede alle grandi società comode moratorie sugli enormi extraprofitti”, le parole della capogruppo del M5S in commissione bilancio alla Camera dei deputati, Daniela Torto. “Ancora una volta la politica di destra dichiara guerra ai più fragili, una vergogna per un’Italia ormai avvelenata da ideologie di partito che nulla hanno a che vedere con il perseguimento del bene collettivo. La Meloni butta giù la maschera, peccato che nel frattempo i cittadini italiani ne pagheranno il prezzo e saremo tutti vittima del killeraggio politico che si scaraventa oggi contro Tridico, ieri contro il governo Conte 2 e domani contro chissà. Non ci lasceremo intimidire e saremo al fianco di chi, come Tridico, ha lavorato incessantemente per garantire dignità ed onestà con la costituzione di una direzione antifrode mai esistita prima a tutela del reddito di cittadinanza. Il popolo, fuori dai palazzi – conclude Torto – è con noi!”.

“A decine di migliaia di famiglie che sopravvivevano in maniera dignitosa col reddito di cittadinanza è stato comunicato che non l’avranno più via sms, una cosa schifosa che dimostra tutta l’arroganza, l’assenza di empatia, di questa destra. Nell’sms si dice ‘in attesa di un’eventuale presa in carico dei servizi sociali’, alimentando il rischio di aggressioni ai servizi sociali, già oggetto di tagli e penalizzazioni. Cito il fondo per la morosità incolpevole: svuotato. In sostanza la destra cosa sta dicendo a queste persone? ‘Siete poveri, la colpa è vostra. Arrangiatevi’. Lo ripeto: una cosa schifosa”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra.

TRIDICO: “NIENTE DA TEMERE, ATTACCO FDI NON MI FA PAURA”

“Non ho niente da temere”. “C’è stata una narrazione volutamente fuorviante. Sotto la mia gestione ho creato una direzione antifrode che non è mai esistita prima”. E’ quanto afferma l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, in un’intervista a ‘la Stampa’ a proposito dell’attacco di ieri da parte di Fratelli d’Italia al suo operato, con il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, che ha proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui mancati controlli al Reddito di cittadinanza. “È stata la misura più controllata di sempre – sostiene Tridico – I controlli preventivi e successivi hanno evitato mancati esborsi del reddito a circa tre milioni di domande tra il 2019 al 2022, per un valore di 11 miliardi di euro non pagati”.

Quanto alle informazioni ai cittadini Tridico spiega: “L’Inps sta facendo il suo lavoro, informando le persone, ma non siamo pronti: da settembre le domande saranno condizionate alla partecipazione a corsi di formazione, che però non sempre sono partiti o non sono efficaci”. E poi incalza l’ex presidente Inps: “I primi a perdere il sussidio sono quelli che lavorano, i cosiddetti lavoratori poveri, e questo è un messaggio brutto che diamo a chi si sta impegnando, ma guadagna poco. L’unico strumento contro la diseguaglianza e di contrasto alla povertà viene abolito e queste persone resteranno senza un sostegno, in un periodo segnato da un’inflazione molto alta. La gran parte di questi duecentomila cittadini è poco scolarizzata”.

FOTI: “PD STIA ATTENTO A BARRICATE, VOTO’ CONTRO”

“Penso che il Pd debba stare molto attento ad andare sulle barricate, atteso che ha votato contro il reddito di cittadinanza quando venne istituito. Quanto ai 5 Stelle, penso che anch’essi debbano stare molto attenti a ciò che dicono, avendo proclamato da un balconcino, con brindisi, la fine della povertà. Ma se oggi si parla di lavoro povero evidentemente hanno preso in giro la gente”, avverte intanto Foti in un’intervista a Libero.

“Sul salario minimo abbiamo detto che si devono adeguare i contratti ‘pirata’ a quelle che sono le più favorevoli contrattazioni collettive nazionali. Altra cosa è fissare una retribuzione oraria per legge: un errore che va a detrimento sia di coloro i quali oggi percepiscono meno della somma proposta, sia di chi percepisce più della stessa. Quanto al reddito di cittadinanza abbiamo sempre sostenuto che l’avremmo abolito e i nostri elettori condividono questa scelta. Aggiungo una cosa: da settembre partirà la possibilità, pagata dallo Stato, di poter svolgere della formazione professionale atta a un loro impiego”, ha aggiunto.

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