“So che non sono l’unico responsabile ma in politica si fa così: paga uno per tutti”. “Superficiale dire che le abbiamo perse tutte”. “Non sono andato via quando conveniva e non vado via adesso“. E rivolgendosi a una parte della sala che rumoreggiava: “Ci rivedremo al congresso e perderete di nuovo”. Matteo Renzi non molla il Pd: l’assemblea del partito all’Ergife è ripartita da dove era rimasta incagliata, ovvero la non analisi della sconfitta dell’ex premier e segretario. Che si è dimesso ma non ha intenzione di fare ulteriori passi indietro. Anzi pianifica il suo ritorno nella fase congressuale e attacca chi “contesta dal mattino alla sera”. Chi si aspettava un nuovo inizio o almeno l’apertura dei lavori per ricostruire il partito, si è trovato di fronte il vecchio copione. L’assemblea salvo sorprese eleggerà all’unanimità Maurizio Martina come segretario: il reggente avrebbe voluto partire subito con il congresso, ma la mediazione tra le varie correnti ha richiesto che si prendesse altro tempo. Il congresso (a renziani piacendo) sarà a febbraio, prima delle Europee.