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Retribuzioni in aumento nel settore privato. Ancora al palo i Dipendenti Pubblici

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Alla fine di settembre 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59,0% del monte retributivo osservato.

Nel mese di settembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,2% nei confronti di settembre 2014. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,8% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a settembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (4,5%); agricoltura (3,9%); energia e petroli, estrazione minerali, gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%). Si registrano variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, degli alimentari, bevande e tabacco e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di settembre non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è scaduto.

Alla fine di settembre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 38,0% nel totale dell’economia e del 19,9% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 57,3 mesi per l’insieme dei settori e di 40,0 mesi per quelli del settore privato.

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