Le parole pronunciate oggi dal Ministro Galletti sul rischio concreto di infrazione Ue per la emergenza del ciclo dei rifiuti nel Lazio dovrebbero indurre la Regione Lazio a varare il nuovo piano regionale, visto che quello precedente è datato e scaduto da tempo.
Non solo, ma la Regione farebbe bene a costruire, e in fretta, quegli impianti già autorizzati, come il termovalorizzatore di Malagrotta e di Albano, che consentirebbero di chiudere il ciclo senza sversare i rifiuti in discarica o di portarli all’estero, anche quelli non lavorati, cosa consentita da una norma ad hoc ma non dalle le direttive europee.
Proprio nella bozza del decreto del ministero dell’ambiente, detto sblocca termovalorizzatori, viene evidenziato per il Lazio, calcolando già una raccolta differenziata al 65%, un fabbisogno di incenerimento pari a 772.280 tonnellate, mentre la capacità di incenerimento degli impianti di Colleferro e S. Vittore, sulla carta, è pari a 384.480 tonnellate. Con un deficit di trattamento pari a 387.800 tonnellate.
Deficit che può essere coperto dai Termovalorizzatori di Malagrotta e Albano, autorizzati per una capacità di trattamento pari a 342 mila tonnellate.