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RUBRICA IL MIO NUTRIZIONISTA A CURA DEL DOTTOR FEBO QUERCIA.

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Competenza, cortesia, concretezza: queste le tre c che definiscono solo alcune delle qualità che riscontra chi frequenta lo studio dell’ amico e stimato e apprezzato professionista Dottor Febo Quercia, biologo nutrizionista partenopeo da un ventennio al servizio della nostra salute e del nostro ben-essere. Oggi inauguriamo la interessante rubrica “ Il Mio Nutrizionista” in collaborazione con Febo ( come ama farsi chiamare, senza titolature e fronzoli) con una breve intervista del nostro Direttore Editoriale Angela Bernardo e con il suo primo contributo introduttivo.

1) Buongiorno Febo, come sappiamo il giusto approccio con una dieta non passa soltanto attraverso il discorso cibo ma è in primis mentale. Spieghiamo il tuo parere al riguardo. 

Beh, si… il problema reale è che la parola dieta spaventa. richiama alla mente la privazione, la restrizione… il regime, in fondo però rappresenta semplicemente un equilibrio e se si riesce a far capire questo concetto, il gioco è fatto… si mangia con la bocca ma anche con la testa e se masticando capisco che non sono sotto coercizione ma sto semplicemente seguendo il fabbisogno del mio corpo allora tutto risulta più semplice. se poi riusciamo a rendere divertente anche il percorso con il paziente, fare la dieta diventa una esperienza del tutto positiva e seguirla non sarà più una palla al piede da trascinarsi.

2)  È fondamentale  considerare i pazienti in quanto persone che si affidano ad un professionista con cui instaurare un rapporto amichevole, sinergico e fruttuoso, senza paludamenti ma con grande empatia. Questo il tuo mantra da sempre. 

Assolutamente! non amo indossare il camice, non mi piace pontificare… per me fare una dieta è un lavoro di squadra, non una dittatura! se si lavora insieme tutto diventa più chiaro e più fruttuoso. odio impostare distanze, amo essere deciso, sicuro e rassicurante, non voglio mai vestire la maschera del giudice: è inutile e distruttiva. 

3) Tra le tue domande preferite ai tuoi pazienti c’è quella del “Sai cucinare o no?”. Tra il serio e il faceto, quanto questo fattore può incidere nella dinamica di una dieta ben strutturata e seguita?

Sono tanti i fattori che intervengono se un paziente cucina da solo o si fa cucinare, si spazia dalla praticità all’attenzione, passando per la consapevolezza… se so cucinare so anche che un determinato piatto ha degli ingredienti che qualche volta ho la necessità di limitare e sto più attento, di contro se non so cucinare mi abbandono alla semplicità di un panino o di una insalata tirando a sorte la monetina che decreterà il giusto dallo sbagliato… ovviamente monetina lanciata in caso di emergenza. In linea di massima però amo scherzare con il paziente chiedendogli della propria arte culinarie per rendermi conto della capacità e della volontà del seguire la dieta: in genere le risposte non necessariamente verbali (le espressioni del volto sono fantastiche) dicono più di quanto sia necessario sapere!

Il biologo nutrizionista Dottor Febo Quercia.

Una delle domande che più mi sento porre è <<Dottore, come posso accelerare il mio metabolismo??>> ( contributo introduttivo del dottor Febo Quercia) .

Spesso mi viene da sorridere pensando biochimicamente cosa si nasconde dietro la parola metabolismo, ricordo i tempi dell’università quando appendevo al muro i cicli metabolici per averli sempre disponibili… decine di fogli che graficamente mi raccontavano la “vita” degli zuccheri, degli scarti e dell’acqua… ed è proprio dall’acqua che parte la risposta che puntualmente dispenso al curioso paziente: <<Bisogna bere!>>

L’Acqua.

Dal Web ai libri tematici passando per centinaia di ricerche scientifiche si comprende benissimo quale sia ruolo dell’acqua nel nostro corpo e la sua funzione, nonché la sua utilità nell’attivare una serie di meccanismi metabolici conosciuti come termogenesi, ossia produzione di calore con dispendio energetico, che ci aiutano realmente a perdere peso: in parole povere, il nostro corpo deve mantenere costante la temperatura, se l’abbassiamo bevendo, il corpo brucia calorie per sviluppare energia e riportare la temperatura agli stessi gradi di prima. Qualche anno fa uno studio condotto in Germania e pubblicato su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha valutato l’effetto dell’acqua sul tasso metabolico, cioè quante calorie vengono bruciate dal nostro organismo ogni giorno. I ricercatori hanno scoperto che bere due bicchieri d’acqua (500 ml) a temperatura ambiente (22°C), aumentava del 30% il tasso metabolico sia degli uomini sia delle donne coinvolte nello studio.

L’aumento cominciava 10 minuti dopo aver bevuto e raggiungeva il suo apice a distanza di 30-40 minuti. Ma non è tutto: è stato osservato che questo effetto si deve al fatto che l’acqua nel nostro organismo viene portata da 22°C a 37°C. Si è quindi osservato che questo innalzamento della temperatura era è in grado di bruciare i grassi negli uomini e i carboidrati nelle donne. Risultati poi confermati da un altro studio di controllo.

Oltre all’effetto termogenico, i ricercatori sottolineano il ruolo della spinta metabolica dei muscoli conseguente all’idratazione: un tessuto muscolare correttamente idratato è più attivo dal punto di vista metabolico. L’unico vero problema è che la durata degli effetti dell’acqua nel nostro organismo hanno breve durata quindi il primo consiglio che noi nutrizionisti non ci stancheremo mai di dare è che non solo è importante bere, ma bere spesso durante tutto l’arco della giornata, senza arrivare ad avere sete.

Il Digiuno.

In seconda battuta, ma non meno importante da spiegare, mi dedico a illustrare l’inutilità del digiuno per accelerare questo benedetto metabolismo: uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry ha dimostrato che quest’abitudine non solo fa aumentare di peso, ma può anche provocare patologie metaboliche come il diabete di tipo 2. Inoltre, il digiuno rallenta il metabolismo, predispone alla perdita di massa magra e all’aumento di quella grassa. Evitare colazione, pranzo o cena può indurre l’organismo a immagazzinare grasso in eccesso all’altezza della pancia, fattore di rischio non soltanto per il diabete, ma anche per possibili problemi cardiaci.

Con il digiuno si sviluppa la resistenza all’insulina nel fegato, che gli scienziati considerano un segno rivelatore di prediabete. L’insulina è un ormone essenziale per consentire il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, impedendo che la concentrazione di glucosio ematico (glicemia) si alzi troppo. Quando il fegato non risponde ai segnali di insulina, infatti, non smette di produrre glucosio e lo zucchero extra nel sangue viene immagazzinato come grasso rischiando di danneggiare gli organi. In parole povere, la resistenza all’insulina è una condizione in cui il corpo continua a produrre insulina, ma non la utilizza in modo efficace. Così avviene che il glucosio si accumula nel sangue senza essere assorbito. Infatti, in risposta all’insulino-resistenza, l’organismo mette in atto un meccanismo compensatorio basato sull’aumentato rilascio di insulina (iperinsulinemia). Il fegato normalmente produce glucosio per essere utilizzato dal corpo, ma si ferma quando rileva insulina nel sangue, ad esempio dopo i pasti. Se si digiuna, si diventa resistenti all’insulina, il fegato non ottiene il segnale di smettere di produrre glucosio e continua a pomparlo nel sangue. Quindi, per cercare di togliere quel chilo di troppo per far entrare alla perfezione il vostro vestito preferito rischiate di compromettere i vostri organi.

Le Pozioni.

Terzo ed ultimo punto della spiegazione consiste nel convincere i pazienti che NON ESISTE la pozione “polisucco” che vi trasforma in Belen Rodriguez o il Roberto Bolle.

Vedo costantemente persone che si affrettano ad acquistare l’ultimo prodotto che la moda impone a cadenza annuale per dimagrire velocemente e accelerare il metabolismo. Sbobazze, spuntini improponibili, crocchete per cani, sottobicchieri in simil-polistirolo, bibitoni nauseabondi, acqua di Lourdes, concentrato di fegato di unicorno, estratto di mandragora e code di rospo sono ingredienti utili ai bambini per rendere affascinanti le fiabe e il mondo delle streghe… in realtà l’unica cosa che può aiutarvi a perdere peso è la forza di volontà, una corretta alimentazione, abitudini sane, attività fisica ed un bravo Nutrizionista… e non parlo di quelli con facce strane e sorriso da idiota che “vivono” in televisione seduti nei salottini domenicali vestiti con colori indossati a caso e cravatte da ergastolo, parlo di quelli che pensano ad aiutarvi e non a diventare famosi, quelli che vi rispondono al telefono in qualsiasi momento della giornata (festività comprese), parlo di quelli che vi porgono una mano e vi aiutano a raggiungere un obiettivo senza giudicarvi e senza umiliarvi per una mancanza di risultato ma motivandovi e facendovi capire l’importanza del lavoro svolto.

Sono solito dire che il percorso fatto con un nutrizionista è come un viaggio in autostrada. Possono esserci rallentamenti, accelerate, soste e fermate, ci può essere la necessità di fermarsi a fare benzina o spingersi un po’ di più (aumentando la concentrazione) per effettuare un sorpasso. Il metabolismo è semplicemente la cilindrata della vostra automobile; se avete una utilitaria o una berlina non abbiate la presunzione di trattarla come se fosse una Ferrari da pista… a lungo andare il delicato equilibrio del motore potrebbe lasciarvi a piedi… affidatevi a chi sa come trarre il massimo da motore che la natura vi ha donato, con tutti i pregi e i difetti del caso.

Per info e contatti: cell. 347.5706003

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