Home ISTITUZIONI E POLITICA Salario Minimo? In Italia ci sono i CCNL

Salario Minimo? In Italia ci sono i CCNL

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Salario minimoin arrivo una direttiva Europea per garantire che tutti abbiano uno stipendio sufficiente in Europa.

In Italia è ampiamente dimostrato che i lavoratori hanno le giuste tutele grazie alle lotte portate avanti dalla UIL, dalla Cisl e Cgil per dei contratti collettivi che dessero garanzie sotto il profilo retributivo e normativo. Basterebbe solo che il Governo obbligasse i datori di lavoro a rinnovarlo quando scadono e non ci sarebbero problemi economici per tutti quegli operatori coinvolti nei vari settori. Invece ci troviamo ad assistere a ritardi come quello della Sanità privata, firmato solamente l’8 Ottobre 2020 dopo ben 14 anni, o quello delle Cooperative Sociali siglato l’anno scorso dopo anni di contratto scaduto o persino quello dei dipendenti pubblici.

La direttiva dalla Commissione europea potrebbe già arrivare nelle prossime settimane, pare verso fine ottobre; già il Parlamento europeo sembra puntare su una risoluzione celere per il salario minimo cui tutti i Paesi dell’Unione dovrebbero adeguarsi.

Recentissima infatti è l’analisi degli uffici tecnici del Parlamento europeo proprio sul salario minimo che mette in evidenza la necessità di adozione di un provvedimento comune specie a fronte della grande crisi che il Covid sta imponendo anche e soprattutto ai lavoratori.

Il Parlamento europeo, nell’analisi di cui abbiamo detto sopra, punta l’attenzione sulla necessità di un intervento normativo a livello europeo per il salario minimo dal momento che il Covid ha messo in evidenza come vi siano ancora categorie di lavoratori sottopagati e che sono quelle che durante l’emergenza hanno continuato a essere operative e produttive.

Si tratta di addetti alla logistica, alle pulizie, commessi, camerieri, lavoratori dei trasporti pubblici e operatori ecologici. Non solo, secondo il report del Parlamento europeo, sono anche i lavoratori con salari bassi che più di tutti sono stati colpiti dalla perdita dell’occupazione.

Per il Parlamento Ue, e a quanto pare anche per la Commissione, è fondamentale un intervento per stabilire un salario minimo a livello europeo. Nell’analisi si mette in evidenza anche un altro aspetto importante: nei 22 Paesi europei in cui il salario minimo è stato introdotto questo risulta inferiore rispetto al minimo garantito dalla contrattazione collettiva nei Paesi, come l’Italia, che non lo prevedono.

La nuova direttiva Ue dovrà tenere conto delle diverse realtà in Europa, delle differenze territoriali anche in rapporto al costo della vita.

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