Questi i dati elaborati dalla Uil Lazio, in collaborazione con Eures (ricerche economiche e sociali).
“Dati che confermano- ha affermato il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri– che i cittadini, fortemente provati da questa crisi, stanno tagliando purtroppo anche le spese di primaria importanza, come la sanita’.
Rimettendoci in salute e abolendo completamente controlli e prevenzione, che dovrebbero essere alla base di un Paese civile”.
Nel 2010 la spesa media mensile per la sanita’ delle famiglie laziali era pari a 104,18 euro. Cifra che nel 2011 scendeva a 95,96 euro. Con un’inflessione pari al 6% tra il 2009 e il 2011.
A cio’ si aggiunge una riduzione delle strutture ospedaliere che, tra il 2008 e il 2012 sono diminuite del 7,5% (-7,7% pubbliche,-7,2% private). Di contro, nelle regioni del Nord sono aumentate del 13,9%. Anche i posti letto nella nostra regione hanno subito un forte calo: -15,7% (-10,7% nelle strutture pubbliche; -28,4% in quelle accreditate), con un taglio del 5,7% del personale medico e del 5% di quello infermieristico.
“Cio’ ha inevitabilmente prodotto minore assistenza, tempi di attesa piu’ lunghi e disoccupazione anche tra il personale ospedaliero- ha concluso Bombardieri- con un peggioramento generalizzato della qualita’ di vita. L’importante riforma dell’intero sistema sanitario regionale voluta dal presidente Zingaretti rappresenta un primo passo avanti in una regione fortemente provata da anni di sprechi, inefficienza e abusi di potere”.