Dopo lo scontro tra il Segretario Regionale della Uil di Roma e Lazio Paolo Dominici e il Direttore Generale dell’Asl Roma E Tanese sulla chiusura della Cardiochirurgia del San Filippo, sulle immagini dei sottopassaggi del San Filippo Neri mandati in onda da Buongiorno Regione Lazio e sul Bando di Gara Cup Roma E, altro botta e risposta a seguito delle foto esposte durante la Mostra Fotografica – Dibattito sulla Sanità del Lazio organizzato ieri, venerdi 20 Novembre 2015, dalla Uil. In particolare ha colpito e suscitato sdegno a tutta l’opinione pubblica quella del sangue di un ricoverato raccolto in un secchio all’ospedale Santo Spirito, perché ad agosto avevano finito le sacche per il drenaggio.
Un’immagine eloquente quanto basta per far accapponare la pelle. Ancora di più nel giorno del taglio del nastro del pronto soccorso del nosocomio, in vista del Giubileo della Misericordia, alla presenza del premier Renzi.
Eppure Tanese ha replicato con un comunicato: “Le dichiarazioni rese da Paolo Dominici di Uil Sanita Lazio hanno un contenuto altamente diffamatorio nei confronti di un ospedale che è rientato alla qualità e all’assistenza e all’accoglienza. Anche in situazioni di emergenza dovute a sacche di drenaggio difettose, come avvenuto in agosto, sono state rispettate le corrette procedure”. Cosi il direttore generale della Asl Roma E, Angelo Tanese, replica alla Uil Lazio. “Affermare che i sanitari hanno riversato il sangue di un paziente dentro un secchio è estremamente grave -continua Tanese- e lede la dignità di tutti i professionisti del Santo Spirito e della Asl Roma E, che con grande soddisfazione hanno inaugurato proprio oggi un nuovo Pronto Soccorso, realizzato in soli 158 giorni per dare un servizio sempre migliore. L’Azienda provvederà senza alcun indugio a dare mandato ai propri legali a tutela della propria immagine e dei propri operatori”, spiega Tanese.
Diretta la controrisposta di Dominici: “Come puo’ il direttore Tanese ammettere che ci sono stati problemi con le sacche del drenaggio e al tempo stesso affermare che sono state rispettate le corrette procedure? Come si possono confutare delle immagini che parlano da sole? Non si tratta di dichiarazioni, ma di fotografie. Scattate all’interno degli ospedali durante un anno di indagini sul campo”. Cosi’ il segretario regionale UIL, con delega alla Sanita’, Paolo Dominici. “Per un eccesso di correttezza e sensibilita’ – prosegue – abbiamo evitato di dichiarare davanti ai microfoni il nome o i nomi dei nosocomi dove quelle foto sono state scattate, ma non possiamo tacere sullo stato di precarieta’ in cui e’ ridotta, purtroppo, la sanita’ pubblica. Nonostante la dedizione e l’impegno degli operatori, costretti a lavorare spesso in condizioni di estremo disagio. Non possiamo silenziare la doppia sofferenza di chi alla propria battaglia contro la malattia, deve aggiunge rne un’altra per ottenere cio’ che gli spetta: una cura adeguata, un posto letto, una visita in tempi brevi o la garanzia delle condizioni igieniche. Non possiamo tacere perche’ e’ una battaglia di civilta’, che riguarda ciascuno di noi. E non si possono accettare proclami e minacce di querele che sbeffeggiano la sofferenza di chi quelle realta’ le ha vissute o le sta vivendo. La UIL – conclude il segretario – continuera’ nel suo monitoraggio e nelle denunce delle situazioni di disagio, degrado, ingiustizia sociale. Perche’ di questo si tratta. Augurandoci sinceramente di poter un giorno allestire una mostra con il meglio della nostra sanita’ pubblica”.