di Pietro Bardoscia
IQ. 28/11/2012 – In questi ultimi anni sono state adottate misure drastiche sulla sanità: dalla riduzione dei posti letto, alla riconversione di molte strutture ospedaliere, al blocco del turn over sino alla riduzione del budget nei confronti delle strutture sanitarie convenzionate, a partire dal taglio delle prestazioni sanitarie.
Ritorna alla mente l’ira del Commissario alla Sanità nel Lazio Bondi per i pazienti lasciati in barella ai Pronto Soccorso per ore, se non giorni, in attesa di un posto letto.
Ma tutto questo, a quanto sembra, non basta a Monti. Oggi ha annunciato che la sostenibilità del nostro Sistema sanitario nazionale potrebbe non essere garantita se non si individuano nuove modalità di finanziamento.
Cosa vuol dire il Premier con queste parole? Far entrare il privato nella Sanità? Non basta aver diffuso l’intramoenia permettendo in molti casi di erogare prestazioni a pagamento, con attesa di pochi giorni, all’interno della stessa struttura ospedaliera che con il SSN costringe il cittadino meno abbiente a dover attendere mesi per ottenere un appuntamento?
Se non si riesce più a garantire la salute dei cittadini, a cosa serve pagare l’IMU, o gli aumenti dell’Addizionale Regionale, o Comunale, dell’IVA, dei ticket sanitari, delle accise sulla benzina, sui depositi e via discorrendo?
Occorre ricordare che le imposte si pagano per consentire l’erogazione dei servizi pubblici generali a tutta la collettività: sanità, ordine pubblico, prevenzione dalle calamità.