Federico Calafati , classe 1990, nativo di Maglie, in Puglia. Si diploma al Liceo Scientifico e intraprende poi la carriera di scrittore, dopo aver frequentato il corso di laurea in odontoiatria. Pubblica nel 2013 la raccolta di racconti “Storie di soglia” con la casa editrice David and Matthaus; poi prosegue con la pubblicazione di “Sesso, erba e disastri vari”, un romanzo bestseller da oltre 20.000 copie, a seguire due racconti: “La crepa nel buio” ed “Orrore in periferia”. A fine 2017 sbarcano sul mercato americano e inglese le versioni inglese di alcuni dei suoi ebook. In cantiere un racconto thriller ed un nuovo romanzo rosa. Ha deciso di fare l autopromozione con il suo best seller “Sesso, erba e disastri vari”attraverso il metodo del self-publishing e self-promotion, una vera corsa di cultura, amore per la scrittura e un bisogno di esserci con i propri libri, frutto di un lavoro mentale e socio-culturale.
Intraprendere la carriera di scrittore è una scelta di vita, cosa ti ha spinto a farlo? Quali autori hanno influito in questo tuo percorso creativo? Scrivere per te è un bisogno dell’anima, vero?
Sicuramente l’autore che più mi ha influenzato è il grandissimo Stephen King. Ho tratto dai suoi lavori tantissimi insegnamenti, soprattutto per quanto riguarda la tecnica. Più che un “bisogno dell’anima”, per me la scrittura è un modo per provare piacere, quando riesco ad inventare qualcosa di buono, sia a livello di storia che di personaggi, ho un picco di eccitazione ed euforia.
Da dove nasce l’idea di questo best seller ? E quanto c’è di te, scrittore e uomo, in queste pagine?
L’idea del libro è nata spontaneamente, sicuramente influenzata da atmosfere newyorkesi viste in serie tv come Friends e New Girl. Volevo una storia che fosse intricata ed originale, e che dicesse qualcosa di rilevante su argomenti come amicizia, amore ed auto realizzazione. I personaggi sono stati una sorpresa per me, perchè sono usciti fuori tutti abbastanza diversi da come li avevo concepiti, il che è il Top per me, perchè mi ha reso interessante vedere dove sarebbe andata a parare la storia.
Qual è il personaggio a cui sei più legato o che ti caratterizza, e quello che hai fatto più fatica ad inserire nel tuo libro e poi descrivere, invece?
Sicuramente il personaggio a cui sono legato di più è Jessa, un’hacker impetuosa e priva di freni, diretta e “cazzuta”. E’ stato tra l’altro il personaggio più controverso per i lettori, infatti alcuni l’hanno molto apprezzata, e altri non proprio. E’ un personaggio che ha alcune cose di me, ad esempio l’essere a volte riflessivo, a volte fuori controllo.
Il personaggio che invece ho più faticato a inserire è stato il protagonista, paradossalmente. Il suo nome è Liam, ed è un aspirante artista, e all’inizio emergeva come quello un pò più sbiadito rispetto agli altri, ma con il passare delle pagine ha iniziato a prendere una forma più concreta, e alla fine è uscito ben sfaccettato, secondo me.
In generale tutti i personaggi di questo romanzo sono un pò sopra le righe, ma sta proprio in questo il loro realismo, secondo me.
Trovo questo best seller particolarmente dedicato al mondo di oggi, dei ragazzi “anche”. Tante le aspettative e responsabilità. Cosa ti aspetti da questo tua ultima pubblicazione?
In realtà non sento molto le responsabilità, perchè i miei libri mirano a intrattenere, non ad educare. Comunque sento molto mie le atmosfere giovani, quasi teen diciamo. Sono sempre stato un appassionato del genere.
La tua scrittura è appannaggio di un lavoro metodico oppure segui il flusso emotivo e l’ispirazione d’autore?
Il mio primo libro”Storie di soglia” è stato fatto seguendo totalmente l’ispirazione, senza avere assolutamente nessuna idea di dove andasse la storia. Poi però, dal secondo libro in poi, ho cominciato a strutturare i personaggi da prima, e ad avere una vaga idea di come potrebbe andare la storia, ma sempre senza tralasciare l’ispirazione, che è la cosa più importante per me.
Tre aggettivi con cui ti definiresti?
Impetuoso, creativo, pop
Progetti per il futuro? Vuoi fare qualche anticipazione?
Ho in cantiere due racconti, quasi terminati,di cui uno sarà il seguito di “Orrore in periferia”. Mi piacerebbe realizzare un telefilm tratto da uno dei miei libri in futuro.
Chi ti accompagna nel tuo percorso di scrittore? Vuoi fare qualche ringraziamento a qualcuno?
In realtà ho intrapreso questo percorso da solo, ma un paio di amici mi hanno aiutato nelle prime fasi, recensendo i miei scritti. Posso contare sul supporto della mia famiglia e di alcuni amici, ma la verità è che è comunque un percorso in cui il 99,9 per cento della fatica va messa a livello personale. Sono contento di aver mantenuto intatto al 100 per cento l’entusiasmo che avevo quando ho cominciato nel 2013, e spero di poter continuare così.
Grazie infinite per l’intervista, è stato davvero un grandissimo piacere.
a cura di Matteo Spagnuolo