Quattro gol alla Fiorentina, settima vittoria di fila, miglior attacco del campionato (59 gol) sempre tenendo Dzeko in panchina, 22 gol in questo filotti (media di 3,1 reti a partita!), Salah in doppia cifra, El Shaarawy che in sei match ha collezionato cinque gol e due assist. Sono numeri da grande, sono numeri da scudetto. Che ormai è probabilmente un miraggio, e il rammarico da questo punto di vista aumenta per i giallorossi, ma la combinazione di gioco, risultati, bel calcio, e gol non sono da sottovalutare.
Spalletti ha rigenerato la squadra dal punto di vista mentale, tecnico e tattico. Il 4-3-3, nel quale Dzeko non figura – ormai oggetto sempre più a sé stante -, è una sorta di evoluzione del 4-2-3-1 che tanto fece godere i tifosi giallorossi nell’epoca dorata del primo Spalletti. Ora è Perotti ad agire da falso nueve, e al suo fianco ci sono due ali-attaccanti che non solo partecipano alla manovra, ma sono anche letali. Là dove un tempo c’era Taddei, in buona sostanza, ora c’è Salah. Pjanic dirige l’orchestra e anche la difesa ha ritrovato solidità. Ed è rispuntato anche Totti, che lì, nel ruolo che ora è di Perotti, ha fatto sfracelli in passato. I pezzi del puzzle si stanno ricomponendo.
Quale futuro per questa Roma? Forse la Champions League darà le risposte giuste: il Real dovrà sudare al Bernabeu ma anche un’eventuale eliminazione – se orgogliosa e in seguito ad una buona prestazione – potrebbe dare alla Roma le energie per provare un folle sprint finale. La Champions influirà anche sul finale di campionato della Juve, in un modo o nell’altro. Blindare il terzo posto è la prima missione di Spalletti, che deve essere bravo, ora, nel compito più difficile: predicare calma, chiedere – come ha fatto a fine gara – di “tenere i piedi per terra”. Se la Roma continuerà a divertirsi, come fa, giocando e segnando, allora Spalletti avrà ottenuto il primo vero successo. Poi la classifica sarà una conseguenza.
Sette vittorie consecutive per la Roma in campionato: i giallorossi non ci riuscivano dall’aprile 2014.
I giallorossi hanno segnato 22 gol in queste sette partite, una media di 3.1 reti a match.
La Fiorentina non perdeva da sette turni (4V, 3N) – i viola hanno segnato e subito gol in tutte le ultime sei giornate di campionato.
La Roma ha ora il miglior attacco del campionato (59 reti) ed è la squadra che ha segnato di più nella prima mezzora di gioco (18 gol).
Otto gol su rigore per la Fiorentina in stagione: record condiviso con il Leicester nei cinque maggiori campionati europei.
Quella giallorossa è la formazione che ha colpito più legni in questa Serie A, 13.
La Fiorentina non aveva mai subito quattro gol in questo campionato – l’ultima volta che era successo in Serie A era accaduto proprio all’Olimpico (vs Lazio) il 9 marzo scorso.
Mohamed Salah ha segnato cinque gol e servito tre assist nelle ultime quattro presenze in campionato.
Salah ha raggiunto la doppia cifra di gol in un singolo campionato per la prima volta da quando è in Europa.
Cinque gol e due assist per El Shaarawy nelle sue sei presenze con la Roma in Serie A.
Diego Perotti ha segnato e servito un assist nella stessa partita per la seconda volta in Serie A, dopo Genoa-Cesena dell’aprile 2015.
Nono assist di Miralem Pjanic in questo campionato (solo Insigne ne conta di più) – al prossimo passaggio vincente, il bosniaco raggiungerà la doppia cifra di assist per il secondo campionato consecutivo.
11° gol per Josip Ilicic in questo campionato: nuovo record personale in una stagione di Serie A.