L’Italia viene riportata alla realtà. Per quanto i dati positivi in questa spedizione agli antipodi del mondo sono emersi, soprattutto nella prima partita, la batosta subita contro la Svezia ha posto le ragazze di Milena Bertolini davanti ad una triste verità, ossia che il divario tra le azzurre e le altre top squadre nazionali è ancora enorme. Viene da pensare di esserci trovati di fronte ad un’illusione momentanea ed effimera, fin dal 2019 quando in Francia un’Italia diversa- non per questo più forte- da questa sconfisse l’Australia e ottenne il primo posto nel girone, spingendosi poi fino ai quarti di finale del mondiale. Quella vittoria sembrava poter lanciare l’intero movimento del calcio femminile, tuttavia, già dalla scorsa estate ci siamo ritrovati davanti ad una realtà diversa. In Inghilterra l’Europeo fu un fallimento totale, batosta iniziale contro la Francia e poi il tracollo psicologico ha sancito l’eliminazione ai gironi.
Bertolini ha quindi deciso di cambiare, ha deciso di porre in atto una nuova strategia per riportare l’Italia sulla strada giusta verso l’elite. Nessuno si aspetta una vittoria su ogni fronte nei prossimi anni, il livello europeo, mondiale e olimpico è ancora lontano, ma il torneo del 2023 doveva dare un’indicazione sullo stato del processo di crescita. Dopo due partite l’Italia dovrà giocarsi la qualificazione contro il Sudafrica e questo si poteva immaginare. Tuttavia, dopo la vittoria negli ultimi minuti con l’Argentina, contro la Svezia sono emersi i limiti reali di questa squadra. Sarebbe dovuta essere un richiamo ad Italia-Australia del 2019, invece il risultato ha rotto definitivamente quell’illusione che era nata in Francia.
Svezia-Italia 5-0, la partita
Risultato amaro, ma purtroppo anche giusto. Si evidenziano tanti demeriti dell’Italia, che aveva tenuto testa alle scandinave per i primi 39 minuti. Non si può certo parlare di una squadra propositiva e propensa alla costruzione continua del gioco offensivo- solamente due i tiri in porta italiani- tuttavia, soprattuto nella retroguardia, sembrava essersi creato un certo equilibrio prima dei calci d’angolo. A quel punto iniziano gli errori tattici, Ilestedt sblocca il risultato di testa, le azzurre non saltano neanche per contrastarla e anche i gol successivi hanno origine dalle stesse identiche distrazioni. Linari fin dal primo gol era riuscita ad erigere un muro e i meriti per aver conservato il risultato sono principalmente suoi, ma poi dopo il primo gol subito ha iniziato lei stessa a scomporsi e probabilmente non ha retto il peso della responsabilità. Complice della romanista è Barbara Bonansea, che non dovrebbe essere criticata per gli errori difensivi in quanto schierata dall’allenatrice nel ruolo di ala, ma al momento delgli angoli si ritrova spesso a marcare, senza successo, le svedesi; non è giornata neanche per lei. Dragoni e Beccari cercano di portare lo spirito della gioventù in campo, ma da sole non possono trascinare un’intera squadra. Il quinto gol è forse l’unico nel quale le ragazze possono essere perdonate: Blomqvist era appena entrata, fresca e pronta ad impressionare l’allenatore Gerhardsson, ha un’occasione e non la sbaglia. Sarà durissima resettare la mente dopo un 5-0, anche il Sudafrica si giocherà la qualificazione, Bertolini è chiamata ad un lavoro intenso partendo dai tanti errori e cercando di riaccendere l’illusione di Italia-Australia del 2019.
Svezia-Italia 5-0, le pagelle
Svezia: Musovic 6, Bjorn 6.5, Ilestedt 8, Eriksson 6, Andersson 7.5, Anfeldal 5.5, Rubensson 6/Jakobson SV, Rytting Kaneryd 5.5/Seger SV, Asllani 6/Schough 6, Rolfo 7/Janogy 6, Blackstenius 6.5, Blomqvist 7.
Italia: Durante 5, Boattin 6, Salvai 5, Linari 4, Di Guglielmo 4/Lenzini 5.5, Caruso5/Cernoia 6, Giugliano 5.5, Beccari 6.5/Giacinti SV, Dragoni 6/Greggi 6.5, Bonansea 4.5/Serturini 6.5, Cantore 6.5.