Svizzera Italia – Serata “Societa’ del Giardino” Milano Ringraziamento alla Svizzera per Expo 2015 – Istituto Europa Asia partecipa
ASSOEDILIZIA – Property Owners’ Association Milan Italy e Istituto Europa Asia IEA Europe Asia Institute
Serata dell’Amicizia Italo-Svizzera organizzata dalla Società del Giardino di Milano
CATTANEO, GARIBALDI, MAZZINI TESTIMONIAL D’ECCEZIONE
Colombo Clerici: “Temporanee vicende politiche non possono incrinare quanto secoli di storia hanno cementato”
di Benito Sicchiero
Alcune nuvole sono apparse all’orizzonte dei tradizionali ottimi rapporti tra Canton Ticino-Svizzera e Lombardia-Italia, costituite dai referendum antifrontalieri e antiExpo voluti dalla Lega ticinese, primo partito del Cantone.
E’ apparsa quindi quanto mai opportuna la serata dedicata all’Amicizia Italo-Svizzera organizzata dalla Società del Giardino di Milano, quale ringraziamento alla Confederazione per la prima adesione ad Expo 2015.
Ma che può essere interpretata anche quale dimostrazione di come istituzioni e cultura ticinesi abbiano atteggiamenti piu’ riflessivi rispetto a posizioni di certa opinione pubblica.
Dopo l’introduzione di Gaetano Galeone, presidente della Società del Giardino e di Massimo Baggi, Console generale di Svizzera e Decano del Corpo, è toccato ai relatori Marco Cameroni, già Console generale di Svizzera a Milano ed a Luigi Ceschina, caporedattore di www.tvsvizzera.ch illustrare tali indirizzi.
Partiamo dal progetto tvsvizzera.it. E’ il ritorno, con le nuove tecnologie, dell’ informazione che faceva conoscere agli italiani la Svizzera attraverso la sua TV, e proponeva una lettura giornalistica dal punto di vista elvetico degli avvenimenti nazionali e internazionali.
Non con una tv, però – che sarebbe stata decisamente più onerosa – ma sul web, più moderno e flessibile del broadcast.
Ovviamente – ha aggiunto Ceschina – non possiamo trasmettere tutto. Non abbiamo i diritti (e in fondo nemmeno l’obbiettivo) di trasmettere lo sport, o le serie tv e i film USA in Italia, ma possiamo trasmettere tutto ciò che è autoprodotto, che rappresenta comunque una discreta fetta dei nostri palinsesti.
Certo, abbiamo subito gli influssi dei media italiani, in quanto va considerato che se noi a sud siamo oscurati, Rai, Mediaset e gli altri network italiani non lo sono in Svizzera, quindi ogni giorno abbiamo a che fare con la loro concorrenza.
Abbiamo mantenuto, questo sì, il nostro “essere svizzeri”. La nostra è oggettivamente una TV diversa: nei toni, nell’approccio, nella cultura.
E’ toccato all’indimenticato, e sempre amico dell’Italia, Marco Cameroni, nella componente centrale della serata, rinfrescare la memoria su quale ruolo abbia svolto nella storia il Canton Ticino – sia pure in rapporto alla propria forza politica ed economica – a favore dell’Italia migliore.
E l’ha fatto con un nobile intervento citando tre grandi nostri protagonisti: Carlo Cattaneo, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini e i loro rapporti con il Canton Ticino.
C’è, ed è in piena attività, una importante testimonianza: il museo Vincenzo Vela, a Ligornetto, con il noto padiglione ottagonale che è stato definito un “pantheon” del Risorgimento, con le sculture dei più importanti protagonisti della storia dell’Unità d’Italia.
Ricco di episodi e di citazioni, l’excursus di Cameroni ha dimostrato la solidarietà sempre espressa dai Ticinesi a favore degli italiani in lotta per l’indipendenza, per la democrazia, per la libertà .
Certo, ci sono stati momenti di irrigidimento in questa politica causati dalle pressioni subite dal governo federale da parte dei governi stranieri anti italiani ed anche dallo stesso governo italiano in alcune fasi della sua storia, che hanno generato dolorose espulsioni (“Addio Lugano bella …”): ma il sentimento popolare è sempre stato di fratellanza nei confronti dei vicini del sud.
“Non possiamo pensare – commenta Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia di Milano e dell’Istituto Europa Asia nonché socio fondatore dell’Associazione culturale svizzero-italiana Carlo Cattaneo di Lugano – che temporanee vicende politiche possano, a medio e lungo termine, incrinare quanto secoli di storia hanno cementato”.