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Tamberi: la notte più azzurra.

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Gianmarco Tamberi. Ph. Ascanio Antolini Ossi

Può essere un “banale” titolo europeo la notte più bella di un atleta che ha vinto Oro Olimpico, Mondiale ed è il primatista della sua nazione? In teoria no, in teoria gli altri successi di Gianmarco Tamberi sono più prestigiosi di quello vinto questa sera allo Stadio Olimpico, ma è proprio il panorama romano a rendere questo trionfo dolcissimo ed indimenticabile. Per entrare nella finale a Gimbo è bastato un solo salto a 2.21 in qualificazione, insieme a lui alti due azzurri (Stefano Sottile e Manuel Lando) lo hanno accompagnato e hanno ricevuto il supporto del pubblico guidato dallo stesso Tamberi in veste capopopolo. Questo prima dello spavento, prima di andare ad un passo dal trasformare una serata di assoluta gloria azzurra (ormai siamo abituati in questa edizione degli Europei) in un notte di delusione.

Gianmarco Tamberi ph. Ascanio Anotlini Ossi

La festa Azzurra dopo la falsa paura

In un’atmosfera di festa italiana, l’Oro di Tamberi è il coronamento della giornata perfetta per i colori azzurri. Dalla festa di Sinner tornato a Sesto Pusteria da numero uno al mondo, all’abbraccio dei tifosi della Nazionale pronta per Euro2024 ad Iselrhon, fino al titolo europeo di Nadia Battocletti nei 10000 metri, il 12 giugno è stata una giornata storica per l’atletica e per lo sport. Sotto gl occhi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella Tamberi non poteva deludere i tanti italiani assiepati in Curva Sud, ed in tutto lo Stadio Olimpico, ma come dicevamo, volente o nolente, ci è andato molto vicino. In un silenzio impressionante e surreale il campione Olimpico uscente ha saltato i 2.22, come un riscaldamento riscaldamento e fino a quel momento il clima di festa era alimentato dall’azzurro che chiamava il pubblico ad applaudire anche gli altri italiani. Qualche dubbio ha iniziato a serpeggiare sulla pista romana quando a 2.26 ha commesso il primo errore mentre i due ucraini Lavskyi e Doroschuck sono stati impeccabili. Ma è con l’asticella a 2.29 che Tamberi si è trovato spalle al muro, come Sinner in coppa Davis quando fu costretto a fronteggiare tre match point in favore di Djokovic. E come Sinner ne è uscito da campione, al terzo tentativo quando ormai la speranza rassegnata dei suoi tifosi si stava accontentando del terzo posto. Un unico balzo, oltre i 2.31 ha consegnato a Gimbo il terzo oro Europeo della sua carriera, ma a quel punto al Campione una vittoria con il brivido non è più sufficiente per sentirsi appagato.

Gianmarco Tamberi, ph. Ascanio Antolini Ossi

E qui che Tamberi ha fatto tremare ancora una volta lo sport italiano: dopo aver completato il salto a 2.34 è sceso dalla pedana zoppicando e si è accasciato a terra visibilmente dolorante. L’incubo che si ripresenta, otto anni dopo quello sciagurato meeting di Montecarlo che lo obbligò a saltare i giochi di Rio 2016, l’Olimpico stava quasi per scoppiare in lacrime. Tuttavia, come dice Jovanotti, “la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare” e Gimbo non piange, non teme l’infortunio perché quei momenti di terrore erano tutto parte di una finzione con la quale il campione ha dimostrato di nascondere ottime doti di recitazione. Ha scherzato citando il periodo più buio della sua carriera, ma lui a Parigi ci sarà e vuole difendere il titolo. Proprio per questo non contento del 2.34 e con la vittoria ancora in mano ha deciso di alzare l’asticella a 2.37: una misura che è valsa il record dei campionati e la World lead (migliore prestazione dell’anno al livello globale). Una vittoria ottenuta davanti agli occhi del capo di Stato che Gimbo -nel suo vestito delle grandi occasioni (quello con la barba rasata a metà)-, omaggia con un abbraccio. Sembrava quasi di osservare due amici felici per i successi l’uno dell’altro, non proprio un gesto in linea con il Cerimoniale che riserva al Presidente della Repubblica un comportamento specifico. D’altronde Halfshave – questo il nome di Tamberi su Instagram- incontrerà di nuovo Mattarella tra pochi giorni, quando gli verrà consegnato dalle mani della prima carica dello Stato il Tricolore da sventolare sulla Senna alla Cerimonia di Apertura di Parigi. In una notte magica Gimbo ha spiegato al pubblico italiano dell’Olimpico come Volare saltando “Nel blu dipinto di blu”.

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