Sono entrato in politica come rappresentante di una lista civica nell’eroico tentativo di creare una forma di democrazia diretta senza strumentalizzazione, mio malgrado non sono riuscito a creare una squadra. Non è colpa mia se ho sempre fatto parte di un gruppo sportivo costruito per produrre un risultato: la vittoria.
Una squadra è un network e il più importante non è rappresentato solo dal proprio Team, ma dall’insieme di tutti quelli che partecipano al campionato, avversari compresi, quelli che in politica rientrano nella definizione di opposizione. Il vero network, quello che alla fine deve vincere, non è una sola squadra, ma lo sport ed ero sicuro che la Regione Lazio avesse dentro tutti quei tifosi che aspettano di sognare e vincere.
Ma io amo sognare e il mio sogno attuale sarebbe quello di ascoltare, finalmente, il Presidente del mio paese cantare ai nostri figlii ” QUI DA NOI, IN ITALIA, FACCIAMO COSI….” L’egoismo dei “GRANDI” della politica sta uccidendo l’amore dei “PICCOLI”, anzi li sta facendo zittire e chi è rimasto a cantare l’amore è l’uomo vestito di bianco che gira il mondo andando a raccoglierere ciò che resta delle vite infangate…
TANTE VORTE ME FERMO A PENZA’.
QUANTO POTREBBE ESSE BELLO.
SVEJASSE LA MATINA COR FRESCUCCELLO.
SENZA ‘A PROCCUPAZIONE DE TUTTO ER DA FA’.
‘A VITA ‘N FONNO E’ UN RITORNELLO.
‘NDO’ SUBBITO T’HAI DA ‘MPARA’ A CANTA’.
SU LE NOTE SCRITTE DA QUELLI LA’.
DE QUA’ MUSICA SCUSATEME SI NUN SO’ PATITO.
MA CO’ LA LINGUA LEGATA AR CERVELLO.
VIAGGIO SU UN PENTAGRAMMA SENZA SPARTITO.
PIU’ DE QUARCUNO M’HA DETTO “E TE PARE BELLO.
CHE DOPPO ER CONTROCAMPO SEI SPARITO?”
ARISPONNO “SO’ SPARITO SI, MA DA FRINGUELLO”
Affettuosamente mario Brozzi
