Parcheggiavano gli autobus in luoghi isolati, bloccavano le porte e poi abusavano della giovane di 20 anni “approfittando della sua fragilità”. Il Gip ha imposto nei confronti degli indagati il divieto di avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato, che a giugno 2020 l’ha convinta a denunciare le violenze. Respinta la richiesta di arresti domiciliari
Secondo quanto anticipato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, le violenze sarebbero avvenute sugli autobus che venivano parcheggiati in luoghi isolati, sotto a un cavalcavia nei pressi del capolinea al porto mercantile o vicino ad una delle portinerie dell’Ilva. Qui, ricostruisce il giudice, gli autisti chiudevano le porte del mezzo e approfittavano della “estrema vulnerabilità” della giovane vittima. Gli indagati hanno un’età compresa tra i 40 e i 62 anni.
Nei loro confronti la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari ma il gip, Francesco Maccagnano, ha ritenuto sufficiente il divieto di avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato, che a giugno 2020 l’ha convinta a sporgere la denuncia ai Carabinieri. Nelle oltre 100 pagine dell’ordinanza del gip, si parla di “condotte violente e minacciose” degli autisti, riferite dalla ragazza agli investigatori e a due psicologhe.