Continua a crescere ora dopo ora il tragico bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.7 della scala Richter che si è verificato ieri al confine tra Turchia e Siria. Sono oltre 7.146 le vittime accertate. Nelle ultime ore i soccorritori turchi hanno estratto altri corpi senza vita dalle macerie degli edifici crollati, portando il bilancio delle vittime accertate a 5.434 come riferisce il ministro turco della Sanità. Farhettin Koca. I feriti sono oltre 31mila. In Siria si parla di almeno 1.712 morti e oltre 3.700 feriti, secondo il ministero della Sanità. Ancora molti i dispersi. E secondo una stima dell’Oms le vittime potrebbero raggiungere quota 20mila.
“La nostra più grande consolazione è che oltre ottomila persone sono state soccorse“, ha affermato Erdogan che ha proclamato uno stato di emergenza di tre mesi per le dieci province maggiormente colpite. Tra le vittime anche un deputato del partito Akp, Yakup Tas.
L’autorità turca per le emergenze Afad rende noto che vi sono state 435 scosse di assestamento dopo il sisma 7.7 di lunedì. Oltre 60mila persone sono impegnate nei soccorsi. L’esercito ha messo a disposizione 100 aerei e 10 navi.
“Questo sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri concittadini”, ha dichiarato il ministro dell’Urbanizzazione del governo di Ankara, Murat Kurum, descrivendo, tra gli effetti del terremoto, l’interruzione di strade, rese inaccessibili dalle scosse, la mancanza di acqua in alcune regioni, dove si sta cercando di operare il più rapidamente possibile per ripristinare il funzionamento dei servizi essenziali. “Il dolore è indescrivibile”, ha aggiunto, con un messaggio di incoraggiamento ai connazionali nelle aree colpite, dove è in atto una corsa per salvare chi ancora non è stato raggiunto dai soccorritori: nei precedenti terremoti, ha sottolineato, le persone sono state soccorse e tratte in salvo anche dopo 100 ore.
L’autorità turca per le emergenze Afad rende noto che vi sono state 435 scosse di assestamento dopo il sisma 7.7 di lunedì. Oltre 60mila persone sono impegnate nei soccorsi. L’esercito ha messo a disposizione 100 aerei e 10 navi.
“Questo sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri concittadini”, ha dichiarato il ministro dell’Urbanizzazione del governo di Ankara, Murat Kurum, descrivendo, tra gli effetti del terremoto, l’interruzione di strade, rese inaccessibili dalle scosse, la mancanza di acqua in alcune regioni, dove si sta cercando di operare il più rapidamente possibile per ripristinare il funzionamento dei servizi essenziali. “Il dolore è indescrivibile”, ha aggiunto, con un messaggio di incoraggiamento ai connazionali nelle aree colpite, dove è in atto una corsa per salvare chi ancora non è stato raggiunto dai soccorritori: nei precedenti terremoti, ha sottolineato, le persone sono state soccorse e tratte in salvo anche dopo 100 ore.
Atterrati a Damasco anche gli aerei carichi di aiuti in provenienza da Iran e Iraq con circa 70 tonnellate di cibo, medicinali e coperte. I generi di prima necessità sono stati consegnati questa mattina. “L’Organizzazione mondiale della sanità sta inviando tre voli charter verso” Turchia e Siria colpite dal sisma, “carichi di forniture mediche, compresi kit chirurgici per la cura dei traumi, dal nostro hub logistico di Dubai”, ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I funzionari nazionali sia in Turchia che in Siria – ha spiegato – stanno conducendo operazioni di ricerca e soccorso, anticipando al contempo la crescente necessità di cure traumatologiche per i feriti”.
Dagli Usa il presidente Joe Biden ha chiamato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per esprimergli le condoglianze sue e del popolo americano per il devastante sisma che ha colpito il Paese. Biden – ha reso noto la Casa Bianca in una dichiarazione – ha sottolineato “la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l’assistenza necessaria” all’alleato Nato. L’amministrazione americana – ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby – sta inviando due squadre di ricerca e soccorso di 79 persone per sostenere le operazioni delle squadre di soccorso turche. Biden ed Erdogan hanno discusso di altra assistenza che potrebbe essere necessaria alle persone colpite dal sisma, dall’assistenza sanitaria ai generi di prima necessità.
Intanto il ministro degli Esteri Tajani fa sapere che “l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”.