Il gruppo francese Total ha deciso di ritirarsi da un progetto per lo sviluppo di un grande giacimento di gas in Iran, dopo la reimposizione delle sanzioni americane per il programma nucleare di Teheran.Lo ha reso noto il ministro del Petrolio iraniano. E Teheran chiede all’Europa di fare di più per salvare le iniziative economiche che tengono in piedi l’accordo nucleare da cui sono usciti gli Usa di Trump. Lo ha reso noto il ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zanganeh, citato dalla televisione di Stato. Si trattava dell’unico grande progetto in campo energetico di un’azienda europea dopo l’accordo del 2015 sul programma atomico della Repubblica Islamica. Zanganeh ha aggiunto che sono in corso contatti per trovare un’altra compagnia che prenda il posto di quella francese nel consorzio per la realizzazione del progetto, riguardante lo sviluppo della Fase 11 del gigantesco giacimento di gas naturale di South Pars, nel Golfo. Il contratto, del valore di circa quattro miliardi di dollari, era stato assegnato nel luglio del 2017 ad un consorzio di cui facevano parte appunto la Total, con il 50,1%, la cinese Cnpc con il 30% e l’iraniana Petropars con il 19,9%. Zanganeh ha precisato che la decisione di ritirarsi dall’impresa è stata comunicata dalla Total al governo iraniano già “oltre due mesi fa”, quindi circa un mese dopo che il presidente americano Donald Trump aveva annunciato l’uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare con la conseguente reimposizione di sanzioni, anche sul settore energetico. “Chiunque faccia affari con l’Iran non farà affari con gli Stati Uniti”, ha affermato recentemente lo stesso Trump.