Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri ha rotto i ranghi dell’Unione Europea, nel primo vertice informale dopo la Brexit che avrebbe dovuto mostrare l’unità dei 27 per rilanciare il progetto di integrazione comunitaria. «Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti», ha detto Renzi, mentre Angela Merkel e François Hollande tenevano una conferenza stampa congiunta per sottolineare lo spirito di «collaborazione» dell’incontro di Bratislava. «Io non sono disponibile a partecipare all’atteggiamento perbenista di chi dice il summit è andato bene, che va tutto bene», ha spiegato il presidente del Consiglio.
La dichiarazione adottata dai capi di Stato e di governo contiene una road-map con misure da attuare nei prossimi mesi su immigrazione, sicurezza ed economia. Ma i temi più controversi distribuzione dei rifugiati, riforma di Dublino, modifica dei trattati, flessibilità e Fiscal compact sono stati tenuti fuori dall’agenda ufficiale. «Non sono soddisfatto delle conclusioni del vertice sulla crescita e l’immigrazione. Non posso andare in conferenza stampa» con Merkel e Hollande «se non condivido alcune cose», ha affermato Renzi.