Home GoalSet&Match Una nuova stella di Broadway: Jannik Sinner in finale allo USOpen

Una nuova stella di Broadway: Jannik Sinner in finale allo USOpen

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Jannik Sinner, Australian Open

Quando si assiste ad un evento storico si respira un’aria diversa, frizzante ed unica. E’ quel che hanno provato i 3000 spettatori che assistettero alla finale del Challenger di Bergamo il 24 febbraio 2019, il giorno in cui ebbe inizio l’epopea di Jannik Sinner. D’altronde ormai a respirare l’atmosfera del momento storico quando c’è in campo il rosso di Sesto Pusteria ci abbiamo fatto l’abitudine. Anche oggi Jan ha scritto una nuova pagina della sua antologia diventando il primo italiano a raggiungere la finale del singolare maschile dello US Open, nove anni dopo la sfida made in Italy tra Pennetta e Vinci nel torneo femminile. Mancava Sara Errani in quel 2015, si fermò alle semifinali di doppio contro Martina Hingis e Sania Mirza. Questo è l’anno della rivincita di Sarita, che da campionessa olimpica, in possesso del Career grand Slam nel doppio, ha aggiunto un altro major al suo palmares trionfando insieme a Vavassori nel torneo misto. Una citazione alla generazione d’oro che vive ancora nel tennis della Errani era d’obbligo, ma torniamo al nostro Jannik. In semifinale ha stremato Jack Draper, finto mancino inglese e detentore proprio del Challenger di Bergamo. Tifoso del Manchester United, ma grande fan degli Oasis (che sono i più celebri sostenitori del City) Jack ha passato alcuni brutti quarti d’ora, sportivamente parlando, finendo il match privo di energie ed interrompendo il suo sogno americano che invece inseguono ancora Taylor Fritz e Frances Tiafoe (protagonisti dell’altra semifinale della quale, al momento della stesura di questo articolo, non sappiamo ancora il risultato, ndr).

Jack Draper

Dominio con Draper, brilla ancora Jannik

Draper ha anche un secondo lavoro nel quale eccelle almeno quanto in quello del tennista professionista. Jack ha infatti firmato un contratto da fotomodello con la IMG, un’agenzia d’élite della quale fanno parte Gigi Hadid e anche una plurimedagliata alle olimpiadi invernali come Eileen Gu. Soprattuto negli ultimi anni ha dimostrato di essere, oltre che bello, anche bravo e nella Grande Mela ha disputato quello che ha tutta l’aria di essere il torneo della vita avendo vinto, prima di trovare sulla sua strada il numero uno al mondo, 14 set consecutivi. Onorevole la sua partita contro Jannik, per un attimo aveva anche sfiorato l’idea di vincere il primo parziale cedendo il servizio sul 5-5 (dopo aver recuperato un break). Il rammarico per aver interrotto subito la sua striscia vincente gli ha conferito nuove energie e nel secondo set ha lottato punto a punto con il numero uno al mondo che, come in un dramma teatrale ricco di colpi di scena, ha trovato sempre nuovi modi per far stare i suoi tanti tifosi con il fiato sospeso. Nell’ottavo game Jannik vince un punto da cineteca, ma nel farlo cade malamente sul polso sinistro, è necessario un medical time out poiché il numero uno al mondo appare estremamente dolorante prima di poter riprendere la sua marcia verso il dominio nel tie break. Come una nuova stella di Broadway, citando Cesare Cremonini, la reazione dopo essere rimasto spalle al muro è da campione e il terzo set scivola rapidamente via in favore dell’azzurro. Draper ha sofferto maggiormente le condizioni estreme del pomeriggio newyorkese, in alcuni momenti è apparso confuso dal caldo torrido e umido dell’Arthur Ashe che lo costringe a cambiare le scarpe intrise dal sudore. Durante lo scambio una pallina gli esce dalla tasca e nello stesso game della caduta di Jannik vomita (era già successo ad Etcheverry contro Cerundolo) e chiede l’intervento del medico. E’ una vittoria di esperienza quella di Sinner, ottenuta contro un suo coetaneo, esattamente quel che si chiede al numero uno del mondo.

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