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Venezia allagata.

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“Nessuno se lo aspettava. Quando il comune ieri a mezzogiorno ha deciso di fissare la previsione di marea alla misura di 145 cm eravamo tutti convinti che fosse una misura cautelativa e che non avrebbe neanche raggiunto quella quota, dopo invece ha raggiunto i 187 centimetri, perciò è stata una cosa non prevedibile assolutamente”. Lo ha spiegato all’Agi Georg Umgiesser, ricercatore dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) che segue l’andamento della marea nella laguna di Venezia.

Proprio il 12 Novembre aveva sostenuto che la marea attesa poteva essere più bassa di quella annunciata. “La persistenza di un flusso molto forte di venti da Nord, di Bora, ci aveva indotto a pensare che questo costituisse un fattore di attenuazione della marea, un vero e proprio blocco che si scontrava con i venti di scirocco. Ma questo ha creato una situazione molto complicata nel Nord Adriatico. Situazione che ha prodotto questo evento eccezionale e imprevedibile, anche da parte dello stesso Centro Maree che pure fa previsioni da 40 anni”, ha ribadito il ricercatore.

La giornata del 12 Novembre è stata in effetti piuttosto complicata sotto il profilo dell’evoluzione meteorologica. La presenza di un minimo di pressione a Sud della Sicilia in risalita verso le coste del Tirreno ha innescato dinamiche su scala nazionale che hanno avuto ripercussioni da Gela a Venezia, proprio come lo scorso anno avvenne in occasione della tempesta Vaia, che scaricò la sua energia sulle Dolomiti. Il tema è dunque quello della affidabilita’ delle previsioni davanti a eventi che sembrano essere del tutto eccezionali.

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