La vergogna, la rabbia, la paura. Una giovane mamma, Federica Leardini, 35 anni, operaia di Bonferraro (Verona) è stata ritrovata morta nelle gelide acque di fiume Adige. La donna, mamma affettuosa di una figlioletta, non dava più notizie da venerdì, ed è stato subito chiaro fosse successo qualcosa. La mattina di quel giorno, ricostruisce l’Arena di Verona, Federica si era recata all’ufficio postale per effettuare delle operazioni e lì avrebbe scoperto che il suo conto era stato svuotato. Qualcuno si sarebbe impossessato delle credenziali di accesso e avrebbe effettuato una serie di acquisti on-line fino a spendere tutti i soldi.
Sconvolta dalla scoperta, Federica è tornata a casa. poi, alle 16, è uscita facendo perdere le sue tracce. Il marito, visto che non riusciva a mettersi in contatto con Federica, ha dato l’allarme e sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri di Nogara. Dalle verifiche è emerso che il cellulare aveva agganciato una cella telefonica a San Pietro di Legnago e successivamente un’altra, a Legnago. Poi il telefono è risultato spento. Nella serata di sabato, intorno alle 18, la Citroen della donna è stata trovata parcheggiata in via Argine, a Legnago, stradina che porta al fiume. Oggi, alle 12, la tragica scoperta dei vigili del fuoco e dei carabinieri: la salma è riaffiorata, incastrata in un ramo, in territorio di Villa Bartolomea, a circa 3 chilometri a valle da dove, con tutta probabilità, è caduta nell’Adige.