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Volley, Imoco 7 meraviglie: Conegliano campione d’Italia

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Imoco Conegliano

Joanna Wolosz, la miglior palleggiatrice al mondo, ha alzato al cielo del Palazzo Vanni di Firenze il settimo scudetto dell’Imoco Conegliano. Scandicci si era illusa con quella prima vittoria in gara-1, ha dovuto rammaricarsi per una gara-2 in casa in cui sono state a due punti dal successo e infine è stata costretta a cedere alla supremazia della pantere che dominano incontrastate da 6 anni in Italia e ora assalteranno anche l’Europa (il 5 maggio la finale di Champions contro Milano). Tutti i cicli trionfali nello sport finiscono, pensiamo a ciò che è stata la Mercedes di Hamilton, o la Juventus degli anni 2010, ma non è questa la serata per interrompere la striscia vincente dell’Imoco che non perde un titolo in Italia da febbraio 2019.

Joanna Wolosz, Conegliano

Imoco Conegliano, la sfida di superarsi

Quella dell’Imoco è una storia recente, la società sorge sulle ceneri del Parma nel 2012 e deve attendere solo quattro anni per vincere il primo scudetto nel 2016. Dal 2019 ad oggi poi diventa altre 6 volte campione d’Italia, vince Mondiale per club e Champions League, un dominio assoluto nell’universo del volley, che ha origine da alcuni fattori invidiabili. In primis un nucleo vincente (De Kruijff-De Gennaro-Wolosz) che non ha mai lasciato la maglia delle pantere rendendosi protagonista in ogni scudetto; e poi un mister che rispecchia la mentalità delle sue ragazze, Daniele Santarelli che non a caso, è anche campione del mondo e d’Europa in carica con Serbia e Turchia. Il maestro in panchina ha allenato le più grandi campionesse del nostro tempo, le migliori giocatrici al mondo in questo momento storico sono passate sotto le sue direttive, da Egonu a Boskovic e Vargas e adesso anche Isabel Haak. Quella dell’Imoco è la sua veste migliore, “Sei la cosa più bella che indosso” canterebbe Ultimo, ma sempre il cantautore romano nella stessa canzone avverte “Sei la mia sfida”. Ed è proprio da questo termine che si può analizzare questa squadre invincibile, ogni anno sfida se stessa per sueperarsi, per migliorare un livello tecnico che non è soltanto superiore a quello delle altre squadre del campionato, ma che forse è addirittura arrivato alla saturazione e deve trovare ogni anno un nuovo modo per alimentare la fiamma del successo che è più viva che mai. Il ciclo poteva finire con la partenza di Egonu nel 2022, con il contraccolpo psicologico di aver lasciato la Champions ai quarti nel 2023. Invece l’arrivo di Haak e l’affermazione assoluta in Italia hanno lanciato le pantere verso nuovi traguardi, oltre nuovi limiti, sognando di replicare l’impresa dei 4 titoli in stagione (A1, Coppa, SuperCoppa e Champions League).

Isabel Haak, Conegliano

Settima meraviglia

Delle sette meraviglie del mondo antico è rimasta solamente la Piramide di Cheope. Ma la leggenda delle altre sei è tramandata nei secoli e la linea di demarcazione tra il mito e la realtà è diventata quasi impercettibile (Non è mai stata provata l’esistenza dei giardini pensili di Babilonia). I Sette Scudetti dell’Imoco, invece, resteranno scolpiti nella storia sportiva, non per essere un record (Ravenna arrivò ad 11), ma perché Conegliano è diventato un faro che ha permesso di progredire all’intero movimento del volley italiano. Da quando è iniziata l’era Imoco, tre squadre si sono laureate campionesse d’Europa (Casalmaggiore, Novara e Conegliano stessa) e le pantere hanno perso tre finali di Champions, titoli ai quali si aggiungono due mondiali per club. La nazionale non sembra aver mai veramente beneficiato del gruppo Conegliano, anche se la maggior parte delle stelle azzurre di Velasco sono passate per il PalaVerde: Egonu, Fahr, Sylla, Squarcini ne solo alcuni esempi con la giovane libero Anna Bardaro (la giocatrice più giovane ad aver mai esordito in una finale scudetto) che si prepara a ricevere il testimone di Monica De Gennaro. Donna immagine del settimo scudetto non può che essere Isabel Haak. La svedese ha ricevuto l’eredità di Egonu e con lei l’Imoco è rimasta imbattuta dall’11 maggio 2023 in gara-3 contro il Vero Volley fino al 10 aprile 2024 in gara-2 contro Novara. Nella finale scudetto 2024, che per la prima volta ha visto Firenze come teatro, le ragazze hanno sofferto più del dovuto, Scandicci è stata una piacevole sorpresa che si è riservata il lusso di sognare, ma lo strapotere di Haak in gara-3 e 4 ha messo a tecere le speranze del PalaWanny. “La finale con Scandicci è quella di livello più alto” parola di Santarelli. Haak ha sfiorato il record di Egonu mettendo a segno 41 punti in un’unica partita (Paola è arrivata a 47), ma anche quando l’opposta è mancata sono emerse Plummer, De Kruijff e la difesa di De Gennaro per arginare gli attacchi di Antropova (osservata speciale da Velasco che era in tribuna al PalaVerde). Le premesse per il 2024-25 non sono diverse, arriveranno Zhu Ting (direttamente da Scandicci) e Gabi Guimaraes, mentre Scandicci perderà anche il suo coach Barbolini diretto in America. Il 5 maggio si chiude la stagione con la finale di Champions contro Milano, contro Egonu; con tutto il rispetto per Boskovic, ma ad ora la sfida per la miglior giocatrice del mondo si gioca in Italia, Haak contro Paola.

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