E Ora possiamo anche chiamarlo All Italian Club. Per la prima volta, nelle semifinali dei singolari ci saranno due italiani, una nel tabellone femminile e uno in quello maschile; peraltro non si tratta del nostro numero 1 al mondo Jannik Sinner. Che la Volpe Rossa stia continuamente ispirando una generazione di tennisti azzurri lo si è capito fin dagli internazionali d’Italia quando Jasmine Paolini ha vinto il torneo di doppio femminile insieme alla rediviva Sara Errani. I successi di Jas sono iniziati già da alcuni mesi prima, dal torneo di Dubai, ma se vogliamo anche dalla Billie Jean King Cup in cui ha trascinato la nazionale di Tathiana Garbin fino alla finale. Adesso proprio lei è riuscita nell’impresa sempre sfuggita alla Generazione d’oro, quella di Pennetta, Vinci, Errani e Schiavone; mai un’italiana era arrivata nelle ultime quattro dei Championships fino ad oggi. A detta di Emma Navarro, distrutta nei quarti di finale dalla nostra ragazza, è proprio Paolini la favorita per la vittoria del torneo, e chissà che navigando con la fantasia non si possa anche continuare a sognare in tal senso.
Musetti: adesso Djokovic
Jasmine gioca da veterana e non come una che prima di questo 2024 non aveva mai vinto neanche una partita a Wimbledon in carriera. Comunque vada la partita con Donna Vekic, una specialista del verde, l’italiana sarà come minimo la numero 5 del mondo dopo il torneo. Avversaria balcanica, come per Lorenzo Musetti, che dovrà confortarsi ancora una volta con Novak Djokovic, un campione che lui stesso è riuscito a sconfiggere , lo scorso anno a Montecarlo. Senza Jannik, è l’Artista che regala gioie e sobbalzi di euforia al tennis italiano nel circuito maschile. La Volpe Rossa ha finito per arrendersi a Daniil Medvedev, l’Orso Russo che ha interrotto una serie di cinque sconfitte consecutive contro l’altoatesino e adesso vorrà giocarsi le sue carte con il campione in carica Alcaraz. Jan, eliminato ai quarti di finale ha destato alcune preoccupazioni quando ha chiamato il medico in campo, lasciando presagire un riacutizzarsi del dannato problema all’anca che gli fece perdere gli Internazionali. Invece, il dottore si è presentato con un saturimetro e gli ha consigliato di tornare negli spogliatoi dove è rimasto 10 minuti. Al rientro sul terreno di gioco sembrava aver ritrovato le energie, che poi sono comunque venute meno al quinto set. “Al quinto è sempre importate come si comincia” dice Sinner in un’autoanalisi postpartita, “Mi hanno sempre fatto il break all’inizio quando ho perso”, e ora, dopo l’Open di Francia il problema dei 5 set sembra riproporsi. Non si presenterà a Bastad per giocare qualche partita su terra rossa prima dei Giochi Olimpici di Parigi, una scelta prevedibile e che non dovrebbe preoccupare in vista dei cinque cerchi, dove mai più di quest’anno l’Italia vuole tornare con una o più medaglie, magari del metallo più pregiato. E ad alimentare le speranze per il ritorno nella Ville Lumiere c’è anche Lorenzo Musetti, che come detto affronterà Novak Djokovic contendendosi un posto in finale (sarebbe la seconda della storia per un italiano a Wimbledon dopo Berrettini nel 2021) dopo aver superato Taylor Fritz. Un’intensa maratona di capolavori, composta da colpi esaltanti e giochi di prestigio con quella racchetta che quando impugnata da Lorenzo sembra sempre più il pennello di Da Vinci. Un artista in grado di mettere a segno colpi difficili da pensare che lo stanno aiutando a risalire la classifica dopo un brutto periodo sul rosso (sembra quasi un paradosso). Proprio sulla polvere di mattone ha avuto luogo l’ultima sfida tra Musetti e Nole, un’illusione di 5 set che, vedendo poi quanto fatto dall’azzurro sull’erba, ha indirizzato la stagione sulla giusta via. Sarà il terzo confronto Slam tra i due che dovrà spiegare se possa concretizzarsi la frase di Ligabue “Il meglio deve ancora Venire” che il nostro artista ha tatuata.