IQ. 07/11/2013 – L’ex leader palestinese potrebbe essere stato avvelenato con plutonio radioattivo.
Al momento della sua morte in un ospedale di Parigi nel 2004, i medici francesi avevano parlato di ictus, senza entrare nei dettagli del decesso. Secondo i risultati di un laboratorio di Losanna resi noti da Al Jazeera, nelle ossa e nei resti di Arafat, riesumati a novembre, sono state trovate «inaspettate alte quantità di polonio» che sosterrebbero «moderatamente» la teoria dell’avvelenamento.
Già estate scorsa il canale arabo ha portato a termine un’inchiesta e test scientifici su alcuni oggetti e indumenti – tra questi un cappello e uno spazzolino da denti – appartenuti ad Arafat nei suoi ultimi giorni di vita e consegnati ai giornalisti dalla vedova Suha.
I primi test, condotti sempre dalla stessa squadra di scienziati svizzeri, hanno suggerito la presenza di polonio. Questi risultati hanno portato ad agosto all’apertura di un’inchiesta legale della procura francese sulle cause della morte del leader palestinese. Tre team di scienziati, uno svizzero, uno francese, uno russo, hanno lavorato su campioni di ossa, tessuti e sul terreno nel quale si trovava la salma di Arafat, riesumata a Ramallah, in Cisgiordania.
A essere convinta da sempre della teoria dell’assassinio è la vedova Arafat che intervistata ieri dal britannico Guardian ha parlato di «crimine del secolo».